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Incendio Pescara: 53 alberi persi, 400 da esaminare

Pescara. Sono 53 gli alberi irrimediabilmente compromessi dall’incendio che domenica scorsa ha devastato la pineta di Pescara e che purtroppo dovranno essere abbattuti con urgenza per ripristinare la viabilità tutt’attorno alla Riserva naturale dannunziana, a partire da via della Bonifica che l’amministrazione comunale vuole riaprire al traffico già da domani sera.

Altre 48 piante, invece, presentano segni di ferite gravi, dovranno essere monitorati perché potenzialmente pericolanti, “ma prima di procedere con la loro eventuale rimozione i tecnici suggeriscono di temporeggiare per verificare se le piante abbiano una possibilità di ripresa e se siano in grado di reagire allo stress termico subito”: è questa la prima stima dei danni effettuata dagli uffici tecnici comunali, coordinati dall’ingegnere Giuliano Rossi , incaricati all’indomani del gravissimo rogo che ha distrutto il lotto 5 della Riserva naturale e in parte i comparti 4 e 3, un bilancio purtroppo ancora approssimativo destinato inevitabilmente ad aggravarsi man mano che gli agronomi riusciranno a entrare nei vari comparti per cominciare a esaminare ogni singolo albero. A riferirlo è stato il presidente della Commissione Ambiente del Comune, Ivo Petrelli ufficializzando l’esito della seduta odierna che ha visto la partecipazione dell’ingegner Giuliano Rossi.

I tecnici devono realizzare una verifica visiva e una verifica strumentale. Complessivamente sono 400 le alberature da sottoporre a indagine. Già ieri è stata consegnata al Comune la prima relazione che riguarda le piante a ridosso della viabilità lungo via Ignazio Silone, via della Bonifica e via Pantini, ovvero i tre assi stradali ancora chiusi al traffico da domenica. Trattandosi di una Riserva naturale sottoposta a vincolo naturalistico e a vincolo monumentale-paesaggistico, la relazione è stata subito trasmessa alla Regione Abruzzo, ai Carabinieri Forestali e alla Sovrintendenza. Nel frattempo sono state avviate le procedure della somma urgenza per abbattere le piante irrimediabilmente compromesse dal fuoco e ormai ridotte a scheletri neri.