“Si tratta”, spiega una nota del Wwf, “di un provvedimento che ha suscitato accese discussioni in consiglio comunale e che comporta, a leggere quel che è scritto nel bando, l’uso promiscuo di un edificio a suo tempo realizzato per le esigenze di agricoltori e pastori con stalle e ricoveri a pian terreno e alloggi di servizio al primo piano. Il bando ne prevede infatti la parziale trasformazione in ricovero escursionistico. I dubbi emersi in consiglio comunale da parte di chi si oppone al progetto sono legati, tra l’altro, proprio alle difficoltà che possono nascere da esigenze di utilizzo difficilmente compatibili e al carico turistico che potrebbe divenire eccessivo rispetto alla valenza naturalistica del luogo e comunque minare un equilibrio plurisecolare determinato dall’uso civico dell’intera area in favore di allevatori, fondamentali da sempre per l’economia locale”.
“I documenti pubblicati sull’albo pretorio del Comune non chiariscono a pieno la situazione”, prosegue l’associazione ambientalista, “visto che si parla di piano di alienazione, di trasformazione ma anche del mantenimento parziale del precedente uso mentre nel verbale del Consiglio comunale dedicato all’argomento si legge che il sindaco ha dichiarato che anche se ci sarà il cambio di destinazione d’uso, l’attività che verrà svolta sarà concordata con gli allevatori. Dall’opposizione sono arrivate invece prospettive più allarmanti che sarebbero sottese all’attuale provvedimento, persino la costruzione di un parco avventura, un fantomatico accesso al comprensorio sciistico e la trasformazione del ricovero bovino in albergo. Ci si chiede inoltre perché sia stato scelto proprio quell’edificio (per il quale l’affidamento prevede un canone di concessione di soli 80 euro mensili) e non elaborato un piano complessivo che contemperi il recupero di piccoli fabbricati presenti in zona, peraltro di proprietà comunale”.
Data la “situazione tutt’altro che chiara”, il Wwf ha voluto saperne di più e, “poiché il sito interessato è non a caso interamente ricompreso in un’area protetta di valenza nazionale, ha chiesto al presidente del PNGSL se l’Ente Parco è stato o meno coinvolto nella procedura del cambio di destinazione d’uso e se è stato comunque coinvolto nelle decisioni in merito”.