Pescara, i funerali dell’informazione per la chiusura de Il Tempo

Pescara. Celebrati questa mattina,in concomitanza con l’ultimo giorno in edicola dell’edizione Abruzzo-Molise del quotidiano ‘Il Tempo’, i funerali dell’Informazione Abruzzese. La manifestazione, promossa dai giornalisti precari delle principali testate della regione per lanciare l’allarme sulla situazione del settore, ha preso il via davanti all’ormai ex redazione de ‘Il Tempo’, in piazza Salotto.

Una bara di cartone avvolta da pagine di giornale, lumini e fiori, cartelloni riportanti i messaggi “Il Tempo è scaduto, basta chiusure, basta precarietà” e manifesti funebri riportanti i motivi della protesta hanno fatto da scenario agli interventi di Stefano Buda, rappresentante del collettivo di precari Cinque Euro Netti, e del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta.

I colleghi de ‘Il Tempo’ hanno stigmatizzato il silenzio assoluto del comitato di redazione della testata alla vigilia della chiusura dell’edizione Abruzzo e Molise, che non ha inviato alcun messaggio di solidarietà alla redazione. Dopo la rottura unilaterale della trattativa da parte dell’editore, il 4 novembre è in programma l’incontro al ministero del Lavoro tra l’azienda e la rappresentanza sindacale per la discussione sul piano di ristrutturazione, che prevede complessivamente 24 esuberi, dei quali dieci in Abruzzo con la contestuale chiusura della redazione di Pescara che curava l’edizione.

L’ultima prima pagina dell’edizione di Abruzzo e Molise è stata interamente dedicata alla chiusura, anche con dure critiche all’editore, da parte dell’Ordine dei giornalisti e del Sindacato giornalisti abruzzesi, ma a Roma se ne sarebbero accorti solo stamani all’uscita del giornale in edicola.

“La chiusura de Il Tempo e’ solo il primo tassello, e nelle prossime settimane e nei prossimi mesi ce ne saranno altri” – ha detto  Pallotta, che ha fatto riferimento ai problemi de Il Messaggero, de Il Centro e di Rete 8, e ha evidenziato che e’ ormai partito il processo di ristrutturazione dell’informazione in Abruzzo. “La situazione e’ drammatica, non solo qui” – ha proseguito Pallotta facendo notare che “le sensibilita’ che registriamo sul territorio non sono a 360 gradi, anzi c’e’ un ostinato silenzio del Presidente della Regione che ci lascia esterrefatti. Ma oggi ci sara’ un incontro con il Presidente del Consiglio regionale per discutere della convocazione degli stati generali dell’informazione, a cui parteciperemo solo a condizione che ci garantiscano risultati, altrimenti non consentiremo che siano solo una passerella per i politici”. Pallotta ha sollecitato, tra l’altro, l’approvazione di una legge di indirizzo per gli uffici stampa della pubblica amministrazione e un disegno di legno a sostegno della editoria on line.

C’era anche Franco Farias, segretario del Sindacato dei giornalisti abruzzesi il quale si sta occupando, oltre che della situazione dei quotidiani Il Tempo e Il Messaggero, anche di Tv6 e Rete 8, e per quanto riguarda questa emittente locale ha parlato di “una grande menzogna aziendale, essendo state sparate cifre folli” per motivare la riduzione di personale. Ha anche annunciato che non si ricandidera’ alla guida del sindacato che “deve cambiare, e deve cambiare anche uomini, con la speranza che entrino tanti giovani”.

Un appello, nel volantino funebre consegnato ai tanti presenti, viene lanciato “all’intera classe politica, sempre solerte nel chiedere il contributo dei giornalisti, affinche’ si attivi per dare voce alle istanze degli operatori dell’informazione che rischiano di rimanere inascoltate”. Si chiede poi “un deciso di cambio di passo nel trattamento dei giornalisti precari” che percepiscono “stipendi da fame” e fanno difficolta’ a “vivere e lavorare in queste condizioni”.

A manifestare solidarietà a giornalisti e precari anche l’associazione ‘Carrozzine determinate’ che ha lanciato un appello al sottosegretario con delega all’editoria, Luca Lotti, all’editore de ‘Il Tempo’, al governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, al presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ai parlamentari abruzzesi, all’Ordine dei giornalisti e ai sindaci delle quattro città capoluogo di provincia, per “trovare una soluzione che consenta di continuare la pubblicazione di un mezzo di informazione che in tutti questi anni ha combattuto al nostro fianco per aiutarci a difendere i diritti umani”.

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