Pescara. “Non si hanno notizie recenti relative all’area Rampigna, dove i sondaggi preliminari agli ipotizzati lavori per il campo sportivo hanno confermato la rilevanza archeologica dell’area, riportando alla luce testimonianze di inumazioni e di insediamenti romani ed altomedioevali, oltre che un’estesa tratta della fortificazione borbonica, in linea con quella ancora esistente nel perimetro oggi occupato dalla Questura e coerente con gli ulteriori ritrovamenti emersi in occasione dei vicini lavori ferroviari in prossimità del ponte D’Annunzio”.
Con una lettera aperta alle istituzioni, a lanciare l’allarme è Massimo Palladini, architetto referente del Comitato Rampigna: “Sia per il primo che per il secondo cantiere è stata espressa da parte di entrambi la volontà di approfondire le conoscenze e valorizzare i reperti con specifiche iniziative progettuali e di ricerca dei finanziamenti. Nel caso dell’ ampliamento del rilevato ferroviario avevamo notizia di un progetto organico che, definita la ricerca archeologica, sia relativa al bastione che alle vestigia della originaria ferrovia, conciliasse la loro salvaguardia e fruizione con il nuovo muro di contenimento e con la prevista pista ciclabile sopraelevata che si è voluta mantenere nonostante i ritrovamenti”.
“Tuttavia, da notizie assunte in cantiere”, afferma il comitato, “la variante predisposta da Ferrovie dello Stato mirerebbe soltanto a stabilire le condizioni di non interferenza del nuovo muro con i reperti, per i quali si provvederebbe con successivo approfondimento e diversa fonte finanziaria; inoltre, sulla stampa leggiamo che l’Assessore ai Lavori Pubblici annuncia l’apertura per settembre della pista sopraelevata, il che lascia supporre un’autonoma e non coordinata progettazione del nuovo manufatto. Infine, non si hanno notizie di studi o interventi sugli ulteriori resti del bastione San Vitale, siti oltre il rilevato ferroviario e che, con l’occasione dei ritrovamenti recenti, potrebbero esser messi in evidenza”.
“Nel caso dell’area Rampigna”, aggiunge Palladini, “dopo il positivo annuncio del Sindaco sull’annullamento dei lavori per il campo sportivo (da realizzare altrove), supponiamo abbiano avuto seguito le Vostre dichiarazioni congiunte circa la richiesta di fondi per una adeguata campagna di scavi e, con la presente, siamo a chiedervi notizia sia sull’esito della richiesta che sul progetto scientifico di tale campagna che, a nostro avviso, può diventare un modello di studio e di ricerca multidisciplinare da parte dei nostri ricercatori su un ampio arco temporale della nostra storia insediativa. Torniamo, inoltre, a chiedere all’Amministrazione Comunale, ma anche alla Soprintendenza che conosce bene la zona e vi sta intervenendo con il restauro dell’edificio ex Canottieri, di ripensare urbanisticamente l’insieme delle aree che, tra i due ponti e via Caduta del Forte, affacciano sul nostro fiume e potrebbero ospitare un grande parco centrale, con nuove funzioni urbane e le risultanze archeologiche opportunamente messe in valore”.
Sul caso, la deputata del M5S Daniela Torto annuncia un’interrogazione parlamentare al ministro della Cultura per conoscere ruolo e eventuali iniziative promosse per quell’area.