Ancora trivelle: l’Enel vuole il mare di Pescara

trivellepescaraPescara. Ancora un tentativo d’assalto da parte delle trivelle nei confronti del mare Adriatico: lo scorso 31 luglio la società Enel Longanesi Developments ha presentato una domanda al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere un permesso di ricerca di idrocarburi in una tratto di mare antistante Pescara

Di ben 73.850 ettari  l’area interessata: le stesse dimensioni del Parco nazionale della Majella.

A denunciarlo è il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua che commenta in una nota: “E’ l’ennesima dimostrazione che il mare Adriatico è sempre di più nelle mire delle multinazionali petrolifere favorite dalla sciagurata politica degli ultimi governi italiani, prima Monti, poi Letta e ora Renzi. Quest’ultimo con il cosiddetto decreto “Sblocca Italia – Italia fossile” vuole trivellare praticamente ovunque nel belpaese e in Abruzzo”.

E il Forum parteciperà domani al Consiglio Comunale straordinario convocato a Pescara per discutere sulla deriva petrolifera e sul decreto “Sblocca trivelle” di Renzi che ora è all’esame del Parlamento. “Chiederemo – annunciano gli ambientalisti, “agli amministratori del comune di prendere posizione deliberando la più ferma opposizione al provvedimento e inviando le proprio osservazioni negative ai vari progetti che interessano da vicino la costa pescarese a cominciare dal progetto Elsa2 per il quale è in corso la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale presso il ministero dell’Ambiente (il 28 Settembre scadono i termini per le osservazioni). In generale è indispensabile riformulare la Strategia Energetica Nazionale che prevede la trasformazione per i prossimi decenni dell’Abruzzo in Distretto minerario”.

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