Il dispositivo, a disposizione dell’Unità operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica a valenza regionale diretta da Paolo Fazii, si sta rivelando particolarmente utile nella seconda ondata dell’epidemia, in cui la capacità diagnostica viene considerata una delle armi vincenti per il contrasto alla diffusione del coronavirus.
Stamani la presentazione ufficiale. Il macchinario, installato in appositi locali, dopo il settaggio effettuato da remoto con la collaborazione di ingegneri americani, viene utilizzato già da alcuni mesi, ma nelle ultime settimane, con la ripresa dei contagi, è pienamente operativo. Tra i mille e i 1.500 i test eseguiti quotidianamente nel laboratorio pescarese. Si conta di arrivare ben presto a circa 3.500 tamponi, non solo grazie al nuovo macchinario, ma anche con gli altri dispositivi disponibili.
L’Opentrons è uno strumento cosiddetto ‘aperto’. Vale a dire che, seguendo i protocolli, può essere utilizzato con vari tipi di reagenti. Questo dovrebbe scongiurare il rischio per il laboratorio di restare senza i materiali necessari per l’esecuzione dei test. Uno dei problemi dell’emergenza primaverile, infatti, è stata proprio la carenza di reagenti e kit di estrazione, ma il supermacchinario dovrebbe consentire di superare eventuali criticità.Il dispositivo è stato acquistato dalla Asl grazie alle donazioni di numerosi privati ed associazioni che durante la prima fase della pandemia hanno voluto dare il loro contributo.
Nel sottolineare che si tratta del “primo dispositivo del genere installato in Europa”, Fazii afferma che “bisogna continuare ad avere sempre paura. Se tutti ci comportiamo nel migliore dei modi e non lo facciamo circolare – dice – il virus non ci ‘ammazzerà'”. Presenti all’incontro di presentazione, tra gli altri, anche il direttore generale della Asl, Vincenzo Ciamponi, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, e alcuni di coloro che hanno contribuito con le proprie donazioni. Se Ciamponi si è soffermato sull’importanza della “velocità” nella diagnosi e nella lotta al virus, Sospiri ha parlato di “un’attrezzatura di dimensioni mondiali” che “ci sta aiutando a contenere i numeri e l’estensione della seconda ondata”