La donna e il marito Ramis erano accusati di aver fatto arrivare in Italia 36 bambini albanesi di cui si erano poi perse le tracce. Ora per la donna e’ arrivata la condanna definitiva della Corte d’Appello dell’Aquila a due anni, 11 mesi e 29 giorni di reclusione. La polizia l’ha condotta al carcere di Chieti.
A luglio era arrivata la condanna definitiva anche per il marito: per lui la pena da scontare e’ di 4 anni e 11 mesi ed era stato trasferito in carcere a Pescara. I reati contestati: concorso e favoreggiamento all’immigrazione clandestina nonche’ riduzione in schiavitu’ di minori.
Il caso fece scalpore, nel 2002, in quanto si temeva che i bimbi venissero portati in Italia dai due, che vivevano e lavoravano a Pescara e avevano tre figli, per essere destinati all’accattonaggio o al mercato della pedofilia o dell’adozione illegale, nonche’ alla compravendita di organi.