Pescara. E’ una donna la principale sospettata per i falsi pacchi bomba disseminati ieri in varie zone di Pescara.
Si tratterebbe, come si è pensato fin dai primi momenti, di una donna indagata in passato in un procedimento penale coordinato dal Pm al quale erano indirizzati i volantini applicati sui pacchi che hanno gettato ieri la città in allarme. Uno di questi era stato lasciato proprio sul portone dell’abitazione del magistrato.
I pacchi, fatti brillare dagli artificieri, contenevano plastilina e fili elettrici.
E’ l’agenzia di stampa Dire a riferire della pista principale seguita dai carabinieri del Reparto operativo e dalla Squadra Mobile della polizia. Sarebbero state fatte perquisizioni anche nell’abitazione e nell’ufficio della donna.
La donna sarebbe, peraltro, imputata in un processo per il quale ieri era prevista una sentenza, poi rimandata. In tribunale, infatti, è stato ritrovato uno dei 5 pacchi sospetti.
Al vaglio degli investigatori anche le immagini delle telecamere poste nei pressi dei luoghi oggetto d’allarme, le quali hanno immortalato una figura vestita in abito scuro e con la mascherina sul volto.