Pescara. “E’ il segnale dello stato di disagio che vive una parte della sanità abruzzese. Il nosocomio pescarese è davvero al collasso, se è costretto a fissare l’appuntamento per un esame alla tiroide a 10/15 mesi, oppure un eco doppler o comunque esami vitali per il cittadino a distanza di un anno. Stiamo ricevendo da mesi le lamentele dei cittadini-utenti, in modo particolare residenti nel pescarese. Il periodo covid 19, poi, di certo non ha aiutato”.
Così Luigi Di Corcia e Donato Fioriti, rispettivamente Coordinatore e Responsabile Relazioni Istituzionali, della Consulta Regionale Utenti e Consumatori (CRUC) della Regione Abruzzo.
“Non è accettabile- proseguono Di Corcia e Fioriti – vedersi fissare un accertamento clinico ad un anno di distanza, nei fatti significa che il servizio pubblico non offre più la prestazione sanitaria, senza contare che dall’immediatezza dell’esame, in alcuni casi, può dipendere addirittura la vita del paziente.”
“Piove, poi, sul bagnato – concludono Di Corcia e Fioriti-. In una situazione in cui deteniamo da anni la maglia nera italiana per il tempo di attesa relativo ad esami strumentali ed visite e nonostante le nostre sollecitazioni sin dal 2019, il nuovo tavolo regionale sanitario sulle liste di attesa non si è ancora insediato”.