Pescara. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara hanno arrestato un 34enne di Francavilla al Mare ritenuto responsabile di violenze sessuali e rapine commesse ai danni di prostitute.
L’uomo, disoccupato e celibe, sarebbe responsabile di una violenza sessuale brutale ai danni di una prostituta romena messa a segno il primo luglio e di un tentativo di violenza ai danni di una seconda prostituta, anche lei romena, avvenuta a dicembre scorso.
I fatti si sono verificati nella stessa zona, in un punto isolato di San Silvestro, tra Pescara e Francavilla. La ricostruzione è dei carabinieri, che hanno ricevuto la denuncia della prima ragazza e poi, nel corso delle indagini, hanno raccolto anche il racconto della seconda prostituta, capendo che si trattava dello stesso responsabile. La prima vittima, che lavora nella zona della pineta sud, ha raccontato di essersi appartata con il 34enne per una prestazione sessuale, dopo aver contrattato, ma poco dopo ha capito che qualcosa non andava perche’ l’uomo ha raggiunto una zona diversa da quella pattuita, le ha strappato dalle mani il telefono, ha bloccato le portiere e l’ha violentata per un’ora, creandole lesioni che successivamente sono state dichiarate guaribili in venti giorni.
Quando l’ha lasciata andare l’ha minacciata di morte, ordinandole di non raccontare nulla ma lei si è rivolta ai carabinieri, spinta da un’amica, e ha presentato una denuncia molto dettagliata, fornendo perfino una parte del numero di targa dell’utilitaria grigia dello stupratore e raccontando che l’uomo aveva un tatuaggio, oltre a descriverlo perfettamente. Nel giro di 24 ore i carabinieri sono risaliti a lui grazie a quel numero parziale di targa e, nel corso delle indagini su questo episodio, hanno ascoltato anche altre ragazze, tra cui una prostituta che ha riferito di essere stata vittima di un tentativo di violenza a fine dicembre, nei giorni vicini a Natale, ma è riuscita a liberarsi dall’uomo, armato di pistola, tirandogli un pugno sul naso. La dinamica era stata la stessa, dal contatto con la donna in strada fino all’allontanamento in campagna. A casa del 34enne è stata trovata la scacciacani priva di tappo rosso che sarebbe stata usata in quell’episodio. L’uomo, finito in carcere su disposizione del gip Gianluca Sarandrea (il pm è Valentina D’Agostino), deve rispondere di violenza sessuale, tentata rapina a mano armata, sequestro di persona e minacce aggravate. Ha precedenti specifici. I militari dell’Arma, come hanno spiegato in conferenza Scarponi e il tenente Antonio Di Dalmazi, non escludono che ci siano stati altri episodi.