Pescara. Approderà in Cassazione il 18 settembre prossimo il processo per l’omicidio di Jennifer Sterlecchini, la 26enne uccisa a Pescara con 17 coltellate, il 2 dicembre del 2016, dal suo ex fidanzato Davide Troilo.
L’udienza era programmata per l’8 aprile scorso, ma a causa dell’emergenza Covid-19 è stata posticipata a settembre.
L’imputato, il 24 gennaio del 2018, venne condannato dal gup del tribunale di Pescara, con rito abbreviato, a 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Condanna confermata il 14 marzo scorso dalla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila.
Il ricorso in Cassazione è stato presentato dal legale della difesa, Giancarlo De Marco, che torna a porre all’attenzione dei giudici le questioni già sollevate in appello, riguardanti la presunta insussistenza dell’aggravante dei futili motivi, la mancata concessione delle attenuanti generiche ed il mancato accoglimento della richiesta di una nuova perizia psichiatrica.
Jennifer Sterlecchini fu uccisa dall’ex fidanzato nella casa di via Acquatorbida dove i due vivevano, dopo che la relazione tra i due giovani si era interrotta.