“Dopo una ricognizione fatta dal dottor Andrea Staffa della Soprintendenza ai Beni Archeologici”, spiega il vicesindaco Enzo Del Vecchio, “in virtù di un controllo archeologico che procede di pari passo con i lavori pubblici in corso, è risultato un impianto semi circolare con vasca risalente a epoca tardo medievale, che stando a quanto ci riferiscono dalla Soprintendenza, è posto su una struttura in pietra arenaria presumibilmente ancora più antica”.
La notizia più importante è che tale fontana pare essere proprio l’antica Fonte Borea, che esisteva a Colle del Telegrafo, ma di cui si erano perse le tracce e che era la principale fontana di tutta questa parte del territorio comunale. “Dagli stessi lavori”, aggiunge Del Vecchio, “è riemerso anche un altro impianto, forse a servizio della prima fontana, che intercettava l’acqua dalle colline retrostanti”.
Di fronte a questo doppio “ritorno” si procederà cercando di mantenere a vista i due impianti. Nel primo caso si è ricavato un buco lungo un muro di contenimento, nel secondo caso – annuncia il vicesindaco – troveremo la soluzione migliore, di concerto con la Soprintendenza, il Sindaco e la Giunta. Tutto questo considerato pure che Fonte Borea è praticamente la gemella di un’altra fontana che ci sta molto a cuore, Fonte Locca, che si trova a San Silvestro e di cui ci interessa il recupero, perché appartengono alla storia e alla memoria della città. Queste fontane sono state per secoli un importante punto di riferimento per l’approvvigionamento idrico di una grande parte della città”.
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