Pescara. Niente fermo pesca per la marineria pescarese: a richiederlo è il vice presidente di Confcommercio Pescara , in rappresentanza della filiera della Federazione Italiana Pubblici Esercizi Abruzzo, Riccardo Padovano.
“Chiedo ad alta voce che la Regione Abruzzo si attivi per evitare il fermo tecnico e biologico per la marineria pescarese, alla luce della recente emergenza sanitaria che ha creato ulteriori problemi e danni economici ad un settore che era già in grande sofferenza”, scrive Padovano in una nota in cui sostiene: “In tempi non sospetti avevamo già più volte ribadito che dar luogo al fermo pesca nel periodo di luglio e agosto e dunque nella stagione comporta un danno economico rilevante perché il settore enogastronomico rappresenta già di per se un prodotto turistico”.
“Dal 16 marzo poi, come verificato dalla Capitaneria”, prosegue Padovano, “la marineria ha contenuto l’attività di pesca perché in pieno Lockdown, con le attività chiuse, sarebbe stato antieconomico oltre che irrispettoso uscire in mare e sospendere l’attività di pesca. La politica deve tener conto di tutto questo così come abbiamo detto all’assessore regionale alla Pesca Imprudente con cui abbiamo avviato una interlocuzione ufficiale”.
Padovano aggiunge poi che “in questo periodo con dati scientifici alla mano possiamo dire che nel nostro tratto di mare che, grazie al fermo volontario, le varie tipologie di pesce tutte, si sono riprodotte e allora credo che oggi, non possiamo perdere l’occasione, dopo una chiusura delle attività di ristorazione di oltre due mesi, di poter dar modo a tutto il settore e a quello delle attività balneari, di ripartire e questo può accadere solo – spiega il vice presidente di Confcommercio Pescara – solo evitando il fermo tecnico biologico che nei fatti già c’è stato nelle scorse settimane. Per cui mi auguro che la Regione Abruzzo si faccia portavoce di questa richiesta al Ministro Bellanova, anche perché ricordo che nel 2006 al Ministro delle Risorse Agricole Zaia fu fatta una richiesta analoga, considerando la contingenza del momento.
“Il fermo si può evitare e poi è sufficiente chiedere al Izs che chiudendo in estate, consentiamo solo la riproduzione di tre tipologie di pesce, per cui con un turismo di prossimità avremo la possibilità di promuovere più che mai il Prodotto tipico locale, e se questo poi viene a mancare vuol dire che non sarebbe stato fatto un buono lavoro”, conclude Padovano, invitando assessorato alla Pesca e Regione ad attivarsi “per evitare il fermo di luglio e agosto e perché no ad attivare anche un tavolo con gli attori interessati, per far sì che in questa estate post emergenza sanitaria si eviti per la marineria pescarese un nuovo fermo biologico che potrebbe avere davvero ripercussioni negative su una economia come la nostra già provata dall’emergenza Covid 19”.