Pescara. Si terrà il prossimo 27 giugno l’udienza in Cassazione relativa all’istanza presentata dagli avvocati della Montedison per chiedere che il processo sulla mega discarica di Bussi sul Tirino non si tenga a Chieti ma “in una sede dove i soggetti giudicanti non siano già riconosciuti essere stati ‘contaminati’, esposti a pericoli per la loro salute”.
La vicenda della discarica conta 19 imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison, accusati di avvelenamento delle acque e disastro ambientale doloso.
“E’ un’udienza decisiva – ha commentato all’avvocato delle parti civili, Tommaso Navarra – per due ordini di motivi, cioè la qualificazione giuridica del fatto con l’estensione o meno a tutti i cittadini della Val Pescara (ivi compresi in ipotesi i giudici popolari) quali persone offese del reato e la tempistica della decisione, laddove l’accoglimento farebbe arretrare il processo al momento iniziale”.