Provincia di Pescara, al via un corso di formazione per assistere i malati di Alzheimer

alzheimerPescara. In Abruzzo ci sono 25mila malati di Alzheimer, oltre 9mila nella sola area metropolitana di Chieti-Pescara e non si trovano figure specialistiche per assisterli.

Per andare incontro alle esigenze di tante famiglie la Provincia di Pescara ha pubblicato oggi sul sito di Pescaralavoro un avviso per realizzare un corso di formazione specialistica con elevate probabilità di inserimento lavorativo.

L’intervento, che si basa su analisi di mercato compiute con la collaborazione di Ama, associazione dei malati di Alzheimer, vuole favorire la specializzazione di assistenti familiari proprio per la gestione e l’assistenza di persone affette dalla malattia.

“Il percorso formativo – spiega il dirigente del settore Lavoro e formazione Tommaso Di Rino – deve consentire l’acquisizione delle conoscenze e competenze necessarie per fornire assistenza qualificata alla persona nelle diverse fasi della malattia. I dati in nostro possesso testimoniano che i servizi alla persona sono un bacino di impiego molto importante per il futuro. Non ci sono, ad oggi, sul mercato, assistenti familiari con professionalità specifica per accudire questi malati”.

L’avviso è rivolto alle 28 agenzie formative accreditate del territorio. Le domande dovranno pervenire alla Provincia entro il 2 maggio. Il percorso deve avere una durata di 100 ore, di cui 70 di aula e 30 di stage.

A giugno partirà il corso che qualificherà coloro che hanno già la qualifica di assistente familiare.

Le famiglie potranno rivolgersi ai Centri per l’impiego dove il servizio denominato “badabene” incrocia proprio domanda e offerta. “E’ un modo per evitare di incappare in piccole truffe”, aggiunge Di Rino.    

La Provincia per il corso di specializzazione investe 15.300,00 euro e conta di formare 18 esperti, da inserire subito nel mercato a disposizione delle famiglie.

“Sono molto soddisfatto di questa collaborazione con la Provincia di Pescara – aggiunge Nicola Santarelli, presidente regionale associazione malati di Alzheimer – perché spesso per assistere queste persone ci si rivolge alla badante che fa le pulizie e che non ha le conoscenze, la professionalità necessarie per assistere un malato di Alzheimer che, nella fase più grave, si trova a comunicare attraverso emozioni, sguardi, che si riescono a cogliere solo se si è specializzati e si sa come gestire questo tipo di malattia”. 

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