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Discarica Bussi, per il sindaco Montedison deve pagare

Bussi. Chi ha inquinato deve pagare. Non si può dire che è colpa dei bussesi, noi siamo le vittime. Ai media chiedo di non abbandonarci e di ristabilire la verità.Una cattiva informazione ha fatto passare il concetto che la comunità di Bussi sia una comunità di inquinatori, mentre invece noi siamo le prime vittime della discarica Montedison”.

È quanto ha dichiarato il sindaco di Bussi sul Tirino, Salvatore La Gatta, prima di iniziare il Consiglio comunale straordinario per discutere le iniziative dell’amministrazione alla luce delle vicende del processo sulla megadiscarica dei veleni del sito industriale chimico, in corso di svolgimento in Corte d’Assise a Chieti.

Tantissimi cittadini del piccolo centro della Val Pescara che hanno deciso di prendere parte al Consiglio. Con loro diversi esponenti politici regionali, tra tutti il Governatore Gianno Chiodi.

“Hanno voluto identificare in Bussi l’origine dei mali – ha proseguito La Gatta – mentre era la fabbrica, non la città. E questo rischia di mettere in discussione la necessaria bonifica finalizzata alla conservazione del lavoro. I fondi della bonifica del sito sono vincolati proprio alla reindustrializzazione. Non vorremmo che al danno si abbinasse anche la beffa- Chi ha inquinato deve pagare. Non si può dire che è colpa dei bussesi, noi siamo le vittime. Ai media chiedo di non abbandonarci e di ristabilire una verità, perché il processo a Chieti è contro la Montedison, non contro Bussi e i suoi cittadini”.

Tra le azioni che il Comune di Bussi sul Tirino ha intenzione di intraprendere a tutela della cittadinanza, secondo quanto spiegato dal sindaco La Gatta, c’è anche quella della class action contro Montedison: “Perché è la Montedison che ha inquinato e fatto i danni». «Aspetteremo i risultati del processo di Chieti – ha concluso – se la Montedison dovesse essere condannata, partiremo con l’iniziativa”.

“Sulla vicenda della discarica di Bussi – ha aggiunto Chiodi – l’informazione ha fatto danni incredibili, a volte anche su fatti falsi. Io credo che si possa agire nei confronti di coloro che hanno fatto allarmismo». «In questi giorni – ha chiarito Chiodi – sono state dette cose non corrispondenti al vero, perché gli allarmi devono essere valutati”.

Chiodi ha voluto precisare ancora una volta come la contaminazione dell’acqua sia terminata nel 2007 “perché ora è bene chiarire che l’acqua è buona e sicura. Per le vicende del passato è cosa diversa, ma nessuno è autorizzato a dire che oggi Bussi continua a inquinare. L’emergenza è mettere in sicurezza subito la discarica, per poi procedere alla bonifica. Ma – ha concluso – la discarica della Montedison è un problema nazionale e quindi il parlamento deve farsi carico dei finanziamenti per la bonifica, perché gli unici 50 milioni stanziati fin qui sono finalizzati per legge alla bonifica per la reindustrializzazione del sito industriale”.