Pescara. “Giù le mani dalla sabbia di Pescara”: l’assessore Del Trecco rivendica la parte pulita del materiale dragato dal porto, buono per il ripascimento della spiaggia sud. Dal chietino i Comuni incalzano: 11mila metri cubi parcheggiati sulla banchina.
Sarebbero l’ultimo ostacolo che impedisce al porto commerciale di ripartire a pieno ritmo, dopo la conclusione del dragaggio che ha riportato i fondali a profondità tali da permettere entrata e uscita di cargo e petroliere. Sono parcheggiati sulla banchina commerciale da mesi, gli 11mila metri cubi di sabbia pulita, rimossa dal fondale portuale, mentre spedizionieri e imprese petrolifere aspettano sbuffando che qualcuno venga a prendersela.
Quel qualcuno sono i vari Comuni abruzzesi che hanno dato disponibilità a prenderne una parte per rinfoltire le proprie coste erose dal mare. Città Sant’Angelo è stato il primo ad attingere a 5 mila metri cubi. Ma l’assessore comunale Isabella Del Trecco non ci sta a farsi portare via ciò che ritiene proprietà dei pescaresi: “Sabbia che spetta al litorale di Pescara”, afferma, “ai nostri stabilimenti, e che non consentiremo a nessuno di toccare, anche se sappiamo che altri Comuni, come Ortona o Francavilla al Mare, si stanno attivando per attingere a quel bacino” . Il Comune di Pescara, pertanto, ha espresso la propria contrarietà al prelievo ‘forestiero’: “Pescara è la città che ha subito tutti i disagi dell’insabbiamento del porto canale e del relativo dragaggio”, rivendica Del Trecco, “dunque è giusto che quella sabbia venga ora assegnata a quegli operatori del nostro territorio che, con noi, hanno sofferto quei disagi, a fronte, peraltro, di un progetto già pronto, già finanziato, e con le relative autorizzazioni già in nostro possesso”.
Affrettarsi a usarla, dunque, oltre che un favore per gli operatori portuali, sarebbe anche la mossa giusta per evitare lo ‘scippo’: “Stiamo aspettando solo l’ultimo parere dell’architetto Destro Bisol, del Provveditorato Opere Marittime-Ministero delle Infrastrutture, circa le procedure e le norme da seguire per poter prelevare la sabbia depositata sulla banchina”, chiarisce l’assessore alle Opere pubbliche, “per poi avviare il nuovo intervento di ripascimento della riviera sud di Pescara. Sino a quando il Ministero non ci darà l’ultimo via libera quella sabbia resterà depositata in custodia all’Autorità Portuale che ha nel frattempo liberato il molo di levante per consentire la ripresa delle attività commerciali, e che ha già dato la propria disponibilità a ospitare quel materiale sino a quando non andremo a spalmarlo sul nostro litorale”.