Pescara. Le ferrovie abruzzesi perdono un altro pezzo: prevista entro l’anno prossimo la chiusura dell’officina di manutenzione di Pescara. Cisl attacca: “Colpa della politica miope”.
“La chiusura dell’Officina di manutenzione del materiale rotabile di Pescara, prevista dalla Direzione Regionale Abruzzo per il prossimo anno, rappresenta l’ennesima riprova della colpevole miopia di cui soffrono tanto la classe politica regionale quanto la Dirigenza di Trenitalia.” Questo il commento del Segretario Generale Aggiunto della Cisl Trasporti Abruzzo Molise Amelio Angelucci, il quale aggiunge: “Ipotizzare che sulla linea adriatica non vi sia una struttura manutentiva in grado di dare risposte alle criticitaà che dovessero interessare il trasporto pendolari, al contrario di quanto si fa a Sulmona che giustamente deve rimanere polo manutentivo delle aree interne con l’aspirazione ad internalizzare attivita’ da altri ambiti, la dice lunga su quello che e’ il livello di attenzione riservato a coloro che quotidianamente si servono del treno per raggiungere il posto di lavoro o di studio. Il sistema del TPL su ferro deve essere organizzato con la finalita’ di migliorare il servizio ed incentivare all’uso dello stesso: chiusure di questo tipo rischiano di produrre effetti diametralmente opposti”.
Per Angelucci “le responsabilita’ di simili scelte vanno ripartite anche nei confronti di una classe politica regionale che, trasversalmente, non incide sulle politiche industriali di chi fornisce i servizi e sulla qualita’ degli stessi perche’ piu’ attenta agli slogan ed alle dichiarazioni spot. Per certi aspetti e’ da considerarsi tale anche il mancato rinnovo del Contratto di Servizio con Trenitalia, piu’ utile alla campagna elettorale che alla risoluzione concreta delle problematiche dei pendolari.” La Cisl Trasporti, infine, auspica “una diversa attenzione per il trasporto su ferro regionale che coniughi la qualita’ e la natura sociale del servizio riposizionandole al centro delle dinamiche e delle scelte che la classe dirigente e’ chiamata a fare. Per ottenere questo c’e’ bisogno di atti concreti non finalizzati al solo apparire nell’immediato ma che diano prospettiva alla qualita’ della vita di cittadini e lavoratori.”