Pescara Ancora qualche giorno per conoscere il destino dei 18 lavoratori della pasticceria Camplone. La proprietà si è riservata qualche giorno di riflessione prima di accettare la proposta della Provincia di Pescara di far ricorso alla cassa integrazione in deroga siglando un accordo relativo al periodo gennaio-marzo 2014.
E’ la conclusione dell’incontro tenutosi oggi pomeriggio nella sede dell’assessorato al Lavoro della Provincia, alla presenza del Presidente Guerino Testa, del dirigente del settore, Tommaso Di Rino, dei rappresentati di Fisascat CISL, Davide Frigelli, della Filcams CGIL, Lucio Cipollini, e dell’UGL, rappresentata da Luigi Castiglione. Alla riunione hanno partecipato anche l’amministratore delegato della ditta, Osvaldo Martellucci, oltre al commercialista Giuseppe Ciattoni e l’avvocato Annamaria Rizzi, consulenti dell’azienda.
“La Provincia – ha dichiarato Tommaso Di Rino – nell’avanzare la proposta della CIG in deroga intende verificare puntualmente sia eventuali opportunità di rilancio della storica attività attraverso il subentro di nuovi potenziali proprietari, sia la possibilità di porre in essere politiche attive del lavoro a favore dei dipendenti coinvolti”.
Il Presidente Guerino Testa ha sottolineato “la necessità assoluta di ridurre l’impatto sociale derivante dall’eventuale licenziamento” e ha assicurato che ” tutta la struttura cercherà di seguire ogni possibile strada per ridurre al minimo gli effetti negativi, dal punto di vista occupazionale, di questa vertenza”.
Nel corso dell’incontro, la proprietà ha evidenziato le difficoltà di natura finanziaria che hanno indotto ad attivare la procedura di licenziamento collettivo: la difficoltà di fronteggiare gli elevati costi di locazione dell’immobile; la difficoltà di accedere al credito e l’assenza di trattative in corso – allo stato attuale – con eventuali nuovi acquirenti”.
I sindacati,da parte loro, nell’apprezzare la proposta della Provincia, hanno sottolineato unanimemente il ritardo dell’azienda nel portare alla luce la situazione di stallo nella quale versava già da diversi mesi e hanno giudicato positivamente la soluzione di ricorrere alla CIG in deroga. ” E’ l’unica – hanno detto – che consente di prendersi un lasso di tempo sufficiente per avviare contatti con eventuali acquirenti . Perciò riteniamo di dover aderire a questo accordo, che, al momento, è l’unico possibile. Auspichiamo che l’azienda dia al più presto una risposta positiva, fermo restando la volontà dei lavoratori di restare in attesa di altre possibili soluzioni”.