Pescara, senzatetto fuori dalla stazione: Mascia invoca la mensa della Caritas

Pescara. Il Comune mette una pezza alla “cacciata” dei clochard dalla stazione e si assume l’onere della manutenzione dei sottopassaggi adiacenti. Il Sindaco vuole portare sul posto anche la mensa della Caritas.

Rete Ferroviaria Italiana ha chiuso, già da qualche settimana, le porte della stazione centrale di Pescara nelle ore notturne, lasciando fuori i tanti senzatetto che di notte trovavano riparo nella sala d’attesa al piano terra e un giaciglio sulle panchine. Nonostante siano diverse le strutture d’accoglienza presenti in città, ancora tanti sono i clochard che ne rifiutano le regole, quindi preferiscono dormire all’addiaccio e, senza troppo allontanarsi, si sono sistemati nelle dirette vicinanze della stazione.

In poco tempo i sottopassi ferroviari che circondano lo scalo sono diventati ricettacoli di degrado, per questo il Comune di Pescara ha assunto dai ieri gestione dei due sottopassi carrabili e pedonali: “Attraverso la Attiva”, spiega il sindaco Luigi Albore Mascia, “provvederemo alla pulizia, bonifica e lavaggio bisettimanale dei due tunnel, al fine di garantire il rispetto delle minime condizioni igienico-sanitarie”. “Attraverso Pescara Gas”, spiega ancora Mascia, “andremo invece a potenziare gli impianti luce per illuminare a giorno i due spazi, restituendo sicurezza all’intera zona a beneficio dei tanti pedoni fruitori dell’area”.

Resta a carico di Rete Ferroviaria Italiana, invece, l’onere di installare un efficace sistema di videosorveglianza e la riparazione delle porte laterali di accesso alla stazione, spesso oggetto di atti vandalici.

Ma Mascia si appresta a inoltrare a  Luciano Frittelli, Direttore territoriale di Rete Ferrovie Spa, un’ulteriore e più umanitaria richiesta: “La possibilità di trovare, sempre all’interno della stazione ferroviaria, uno spazio in cui potervi trasferire la Mensa di San Francesco, una struttura che”, approfondisce il primo cittadino, “offre assistenza alimentare a oltre 180 utenti ogni giorno e che oggi è stretta in uno spazio limitato in piazza San Francesco. Una mensa che ha però bisogno di ben altri spazi proprio perché è cresciuto, purtroppo, il numero degli utenti che quotidianamente si rivolge alla struttura per un piatto caldo”.

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