Bussi, parte il processo in Assise per la discarica: proteste degli ambientalisti

Chieti. Parte, tra le proteste, il processo in Corte d’Assise per la mega discarica di Bussi. Ammesse nuove parti civili, in strada la manifestazione degli ambientalisti che chiedono la bonifica del sito avvelenato.

Ha preso il via oggi a Chieti, davanti alla Corte d’Assise, il processo riguardante la mega discarica di Bussi (Pescara), dove per molti anni sono state scaricate circa 500mila tonnellate di sostanze tossiche. Gli imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison, devono rispondere di avvelenamento delle acque. Nel corso dell’udienza sono stati ammessi come parte civile anche i Comuni di Popoli, Chieti, Alanno e Spoltore, che si vanno ad aggiungere a quelli gia’ ammessi dal gup del Tribunale di Pescara. La Corte ha ammesso anche l’Ato (Ambito territoriale ottimale). Esclusa l’Arta, la Cgil, il Codacons e alcune associazioni ambientaliste. Riconfermati invece il Wwf, Legambiente, Marevivo, Miladonnambiente, Ecoistituto Abruzzo.

Davanti al palazzo di giustizia, intanto, ha avuto luogo un presidio di protesta degli ambientalisti: una cinquantina gli attivisti che hanno partecipato alla manifestazione, promossa nell’ambito della campagna ‘Stop Biocidio’, già nota per l’impegno nella Terra dei fuochi. All’iniziativa hanno partecipato il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, Wwf, Abruzzo Social Forum e Zona 22, oltre a esponenti del M5S, di Prc e dell’Unione sindacale di base

BONIFICA UNICA GIUSTIZIA

“Siamo pienamente soddisfatti per il riconoscimento anche formale che la Corte ci ha confermato”. Lo dichiara l’avvocato Tommaso Navarra, a proposito della riconferma del Wwf tra le parti civili al processo riguardante la mega discarica di Bussi (Pescara). La Corte d’Assise di Chieti ha riconosciuto all’associazione ambientalista (c’e’ anche il Codici Abruzzo tra le parti civili ammesse) il suo “radicamento nel territorio e presenza attiva nella vicenda”. “Va dato atto del resto – ha aggiunto il legale del Wwf – da questo punto di vista, di onesta’ intellettuale ai difensori degli imputati che, nel richiedere l’esclusione di molte parti civili dal processo, non hanno ritenuto di porre in discussione il ruolo del Wwf”. “Auspichiamo – ha commentato il presidente del Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio – che la giustizia faccia rapidamente il suo corso, grazie ai ritmi cadenzati che il presidente Spiniello ha imposto al processo, ma ribadiamo che, al di la’ dell’esito della vicenda giudiziaria, e’ fondamentale per gli abruzzesi che si arrivi anche alla bonifica dei siti inquinati”.

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