Pescara. La stazione centrale chiude di notte e i clochard che dormono nell’atrio rimangono fuori al freddo. Ripetute le agitazioni dopo la decisione di Rfi: si mobilita anche il popolo del web.
E’ entrata in vigore lunedì sera la chiusura notturna imposta da Rfi per la stazione centrale di Pescara. Scarseggiano i treni notturni, pertanto Rete ferroviare italiane ha deciso, nuovamente, di chiudere dalle 23:15 alle 4:45 l’atrio al piano terra e tutti i locali dello scalo, piazzando delle guardie giurate agli ingressi per far entrare gli impiegati e quei pochi passeggeri in attesa del treno dell’alba.
Un problema di non poco conto per i tanti senzatetto che utilizzano i corridoi e le panchine della sala d’aspetto per passare la notte al riparo dalle gelide temperature invernali. Indigenti che, alla prima cacciata di lunedì, non hanno esitato a reagire bruscamente: un centinaio, costretti ad uscire su invito della polizia ferroviaria e dei vigilantes, hanno raccattato i pochi effetti personali e hanno piazzato “le tende” sui marciapiedi antistanti gli ingressi e nel tunnel che costeggia la stazione. Un gesto a metà tra la manifestazione di sdegno, che ha richiesto anche l’intervento della Volante, e l’unica strada da percorrere (e occupare) per avere un minimo di tetto sulla testa. La scena si è ripetuta anche ieri sera e si prevedono episodi ben più agitati a causa della prevista chiusura anche del tunnel.
Un provvedimento, si giustifica Rfi, motivato dalla tutela della clientela e dell’immagine della stazione, ma sono in tanti a pensare che ciò non basti a togliere un minimo giaciglio ai senzacasa. I più affezionati alla causa hanno avviato una mobilitazione via web: l’associazione “Ahimsa Gandhi” ha lanciato una petizione via Facebook invitando i cittadini ad inviare una email di protesta “per il trattamento disumano che hanno usato”, come si legge sul social network, “alla direzione regionale Abruzzo di Trenitalia che lunedì notte ha mandato via i 100 senzatetto dalla stazione di Pescara per la necessità di chiudere la stazione di notte in attesa di cancellare ulteriori nuovi treni. Queste povere persone – si legge ancora nell’appello – tra cui, disabili, donne e anziani che trovano riparo dal freddo e dormono sulle panchine, nei tunnel, all’interno dei vagoni o dentro cartoni, sono stati improvvisamente buttati fuori in strada, senza preoccuparsi prima di trovare loro una sistemazione e rivolgersi ad associazioni ed istituzioni”.
LA LETTERA INDIRIZZATA ALLA DIREZIONE REGIONALE RFI
Spett. Direzione,
la decisione improvvisa e non concordata con altre istituzioni cittadine di chiudere, nelle ore notturne, a partire da ieri 20 Gennaio 2014, gli spazi interni della Stazione di Pescara ove trovavano riparo circa un centinaio di senzatetto, lascia allibiti e senza parole.
E comunque, così come riferito da fonti giornalistiche, è deprecabile il modo in cui questi esseri viventi – tra cui un portatore di handicap su carrozzella, donne anziane ed altri con patologie varie – siano stati portati via improvvisamente a forza dalla Polizia e sbattuti fuori come delle bambole di pezza inservibili.
Non è dignitoso per una città come Pescara, aperta e tollerante, ed è ingiusto verso questi esseri umani un simile trattamento.
Si chiede, pertanto, di rivedere tale decisione e comunque, nel frattempo che si arrivi ad una ragionevole soluzione in coordinamento con le altre istituzioni cittadine, di permettere a queste persone di poter ancora trascorrere le ore notturne all’interno della Stazione di Pescara.