Città Sant’Angelo. Niente Imu né Tares per gli angolani: la Tarsu e risorse accantonate copriranno la tassa per l’immondizia. E l’amministrazione Florindi scampa anche la tassa sulla prima casa.
Niente Tares a Città Sant’Angelo: lo annuncia il Sindaco Gabriele Florindi al termine di una “attenta e scrupolosa valutazione” per verificare l’opportunità di restare in regime di Tarsu nell’anno in corso. La nuova normativa impone la copertura totale delle spese per la raccolta dei rifiuti con la tassa diretta al servizio, la Tares appunto, pensata in sostituzione della Tarsu: “La qualità della nostra spesa per i servizi”, spiega invece il sindaco Gabriele Florindi, “ci consente di mantenere la vecchia tassa perché già adesso il 93% delle spese del servizio di raccolta dei rifiuti è pagato direttamente attraverso la Tarsu”. La quota mancante sarà comunque coperta senza altre tasse ai cittadini, grazie a risorse che sono state accantonate nel bilancio proprio in previsione di questa eventualità. Il livello della tassazione resterà dunque quasi invariato: i cittadini dovranno versare in più solo l’aumento di 30 centesimi di euro al metro quadro – che è dovuto allo Stato centrale – mentre per la parte incassata dal Comune la tassa rimane invariata rispetto agli importi del 2012 e del 2011.
La Tarsu andrà pagata in quattro rate: la prima scade il 16 dicembre, la seconda il 16 gennaio 2014, la terza il 16 febbraio e l’ultima il 16 marzo. Stando alle simulazioni effettuate dai tecnici del Comune, una famiglia di 4 persone in un appartamento di 100 metri quadri, ad esempio, avrebbe pagato 342,37 euro di Tares 2013, invece dei 184 previsti dalla Tarsu. “L’introduzione della Tares”, sottolinea il sindaco, “avrebbe comportato incrementi notevoli anche per le attività commerciali, in particolare per ristoranti, trattorie, pizzerie e pub (+ 173,7%), bar e caffè (+ 105%)”.
Altra lieta notizia in tema di tasse per gli angolani e la certezza di non pagare l’Imu sull’abitazione principale: “Senza aspettare l’esito delle polemiche tra Stato e Comune sull’esenzione dal pagamento della seconda rata”, rassicura il primo cittadino, “l’amministrazione ha scelto di non aumentare le aliquote sulla prima casa. L’onere di una mini-Imu è attualmente lasciato sulle spalle dei residenti in Comuni che hanno innalzato le aliquote nel 2012 o nel 2013”.