La richiesta è stata avanzata, davanti alle sorelle e al fratello della vittima, nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Gianluca Sarandrea, che nel pomeriggio dovrebbe esporre la sua decisione. La colpevolezza di Morrone, presente anche oggi all’udienza, è emersa solo nei mesi scorsi quando un testimone indiretto del fatto si è rivolto alla squadra mobile di Pescara e ha raccontato di aver saputo dell’omicidio da un prete, che a sua volta era stato informato direttamente dall’uxoricida. Sarebbe stato lui stesso a disfarsi del corpo della moglie, 35enne all’epoca dei fatti: dopo la lite e l’omicidio, Morrone avrebbe caricato il cadavere in macchina per correre fino alle campagne del ferrarese e gettarlo lungo un torrente. Il corpo, però, non è mai stato trovato.
Gli investigatori hanno quindi riaperto il caso, precedentemente archiviato come scomparsa volontaria, e nel corso di una confessione Morrone ha ammesso di essere l’assassino.