Il Tribunale delle imprese di L’Aquila e’ intervenuto sulla controversa questione della convocazione dell’assemblea dell’Azienda consortile acquedottistica per la composizione del consiglio di amministrazione e la revoca del presidente Ezio Di Cristoforo, arrestato il 17 luglio nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti in appalti truccati. Il comune di Pescara e quello di Chieti si erano rivolti al Tribunale, dopo le agitate vicissitudini legate all’Aca, dopo aver richiesto e non ottenuto un’assemblea per deliberare lo scioglimento del Consiglio d’amministrazione. Istanza rigettata oggi dal collegio del tribunale, composto dai magistrati Roberto Ferrari, Carla Ciofani e Guendalina Buccella, a seguito della sopraggiunta convocazione dell’Assemblea stessa, fissata in prima convocazione per il prossimo 28 ottobre, che a questo punto avrebbe fatto venire meno, secondo il Tribunale, l’oggetto del contendere. All’ordine del giorno ci saranno da discutere tre punti: le modalità di risoluzione del rapporto con l’attuale presidente, la presa d’atto delle dimissioni del consigliere Concetta Di Luzio e l’approvazione della bozza di Regolamento per la nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Aca Spa in House Providing e della nomina dei componenti del consiglio. Successivamente, il 22 novembre, un’altra assemblea dei soci discuterà la revoca del presidente e poi la discussione sulle linee di indirizzo programmatiche circa la futura gestione aziendale.
“Il tribunale”, ha commentato a caldo il vice presidente Giuseppe Di Michele , “ha di fatto legittimato il percorso sino a oggi intrapreso dall’Aca, un iter che è sempre stato all’insegna della correttezza e della trasparenza. “Ovviamente”, ha invece annunciato il sindaco di Pescara, Albore Mascia, “resteremo vigili e soprattutto risentiremo i sindaci del comprensorio Aca per essere tutti presenti all’Assemblea già alla prima convocazione del 28 ottobre affinché si possa essere in numero legale per assumere quelle decisioni divenute ormai improcrastinabili per un’azienda che da mesi è completamente paralizzata e che ha invece obiettivi strategici da raggiungere”.