“L’iniziativa – come spiega Loredana Smargiassi, presidente dell’associazione – nasce dall’avviso pubblico “Giovani protagonisti” della Regione Abruzzo, finanziato dal Fondo politiche giovanili per promuovere un percorso di educazione giovanile finalizzato a contrastare le diverse forme di sopruso e di emarginazione che possono insorgere tra i giovani nella fascia di età tra i 15 e i 20 anni”.
Più in particolare, alcuni professionisti sanitari hanno dato vita a una esperienza di integrazione tra il mondo scolastico, il mondo sanitario-specialistico e la dimensione antropologica e culturale del territorio, per una corretta interrelazione tra giovani ed istituzioni. La finalità del progetto era infatti quella di favorire una migliore condizione scolastica intorno al problema dell’identità, dell’integrazione socio-culturale, del rapporto tra i pari, nella costruzione di uno spazio di pensiero profondo ed integrato con la cultura di appartenenza. Si è così cercato di costruire un ponte tra due mondi, ossia scuola e sanità, tenendo sempre presente che il focus principale dell’attenzione di educatori e specialisti è e deve essere il giovane, con le sue caratteristiche e le sue difficoltà.