Pescara. Mancano le prove: è il ritornello delle arringhe degli avvocati difensori degli imputati al processo Sanitopoli. Dopo quello di Del Turco, anche i legali di Aracu e Quarta rimarcano l’assenza di riscontri concreti nelle affermazioni di Angelini.
Assoluzione perche’ il fatto non sussiste. E’ la richiesta dell’avvocato Giuliano Milia per Lamberto Quarta, ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione, avanzata ieri pomeriggio nel corso della sua arringa al processo sulle presunte tangenti nella sanità abruzzese. Secondo l’accusa, Quarta insieme all’ex governatore Del Turco e a Camillo Cesarone, ex capogruppo del Pd in Regione, avrebbe intascato dall’ex titolare della clinica Villa Pini, Vincenzo Angelini, mazzette per cinque milioni e 800 mila euro. Nel corso della sua arringa l’avvocato Milia ha sostenuto che il suo assistito non era l’assessore di fatto alla sanita’ ma che si e’ solo limitato a svolgere il proprio compito e che non ci sono ne’ riscontri ne’ prove effettive delle tangenti.
Milia come Caiazza, l’avvocato di Del Turco, e come Fabrizio Parisi, che per l’ex parlamentare del Pdl Sabatino Aracu, ha richiesto l’assoluzione con la formula piu’ ampia. Aracu, per cui i pm hanno chiesto nove anni di reclusione, è accusato di associazione per delinquere, concussione, tentata concussione, abuso d’ufficio e truffa. Parisi, che fa parte dello studio dell’avvocato Giulia Bongiorno, ha sostenuto in aula che “non ci son prove di dazioni ad Aracu” e che l’ex deputato “non èun soggetto concussore”. L’avvocato nel corso della sua arringa ha piu’ volte ribadito che l’ex titolare della clinica Villa Pini, Vincenzo Angelini, “indica i prelievi ma mai le date delle consegne. I prelievi – ha sottolineato – non dimostrano nulla. Angelini ha interesse ad accusare per giustificare prelievi e ammanchi”. Il difensore dell’ex parlamentare ha inoltre detto che il suo assistito “aveva i soldi a sufficienza per comprarsi casa e quadri” e che il suo stile di vita “e’ assolutamente normale e confacente, non gira in Ferrari”. Relativamente alle dichiarazioni di Maria Maurizio, ex moglie di Aracu, l’avvocato ha detto che non sono utilizzabili e che la donna “non e’ attendibile. La sua credibilita’ e’ stata messa in dubbio da diversi testimoni, esperti in materia, e da una foresta di prove che documentano l’odio viscerale e la sete di vendetta della Maurizio. Il movente di questo risentimento e’ di natura passionale ed economico”.