Il sequestro preventivo è la conclusione di una complessa indagine, portata avanti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Chieti, che questa mattina ha messo in atto l’ordinanza su disposizione della Procura della Repubblica di Pescara.
L’inchiesta rappresenta il prosieguo delle indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Milano, che avevano consentito di stanare dei professionisti esperti di fiscalità i quali, dietro l’apparente attività legale di “consulenze integrate”, di fatto offrivano alla clientela “pacchetti fiscali illegali”, finalizzati a creare fittizi crediti d’imposta per azzerare così le giuste pretese dell’Erario.
Facendo seguito alle prime contestazioni emerse nelle indagini di Milano, i finanzieri teatini hanno accertato che il professionista, anch’egli di origine teatina, aveva accumulato nel tempo debiti verso l’Erario per oltre 40 milioni di euro e posto in essere tutta una serie di raffinati accorgimenti diretti ad occultare le proprie ricchezze al fine di sottrarre il patrimonio alle pretese erariali.
La tenacia degli investigatori ha consentito di raccogliere tutti gli elementi necessari per configurare allo stesso, e ad alcuni familiari conniventi, l’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, per aver, in concorso tra di loro, posto in essere una serie di atti simulati di alienazione sui beni, al fine di rendere inefficace la procedure di riscossione coattiva.
Tra i beni sequestrati, quote societarie, locali commerciali, appartamenti, dislocati tra Milano e Francavilla al Mare, nonché un’intera azienda agrituristica dell’alto pescarese, per la quale il consulente è risultato beneficiario di agevolazioni economiche e finanziarie, erogate dalla Regione, nell’ambito dei progetti comunitari per lo specifico sviluppo nel settore dell’imprenditorialità agricola.