Uno spot
Indispensabile, tanto nella vita quanto sul set di un film horror: è il sangue il protagonista (assente) di ‘Senza sangue’, il video scritto e diretto da Michele Saia in concorso a Spot of Red, contest che le Avis regionali di Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia hanno indetto per scegliere il video della prossima campagna di sensibilizzazione alla donazione.
Obiettivo della campagna: i giovani. E per questo che tutto passa tramite la rete e il retaggio anti-convenzionale del 14° Circuito Off: sarà nel corso dell’evento must della visual-art, in programma dal 28 al 31 agosto 2013 presso il Teatrino Palazzo Grassi a Venezia, che i migliori tre video in gara verranno eletti dalla giuria presieduta da Oliviero Toscani, l’esponente per eccellenza della provocazione pubblicitaria italiana.
“Senza sangue non c’è vita”: da qui l’idea del video-maker molisano di adozione abruzzese, in forza allo studio creativo pescarese, che ha scelto di partecipare al concorso dopo il suo primo anno da donatore. Tra una donazione e l’altra è venuto a conoscenza del contest, ospitato sulla piattaforma multimediale Zooppa. A stuzzicare la vena artistica di Saia, poi, la venerazione per Toscani: “Per me”, dice il regista, “è stato un forte stimolo preparare un lavoro per lui, lo inseguo da tempo: lui è un noto provocatore quindi ho scelto di provocare, di fare qualcosa di forte e molto fuori dalle solite righe retoriche di uno spot sul genere”.
E infatti l’idea di ‘Senza sangue’ è decisamente antitetica con le più classiche immagini da Pubblicità Progresso. Ancor prima, però, è di totale marca pescarese: immagini girate tra le volte del lungofiume del capoluogo adriatico, gli attori (tutti non-professionisti) fanno parte della pescaresissima crew Zerostile, interamente fan dell’Associazione volontari di sangue. Una scelta, molto probabilmente, capace di catturare l’attenzione del pubblico più giovane molto meglio di testimonial d’eccellenza o di ambientazioni idilliache. Selezione musicale da palati fini, invece, la canzone dei Bee-Hive (quelli di Kiss Me Licia, per intendersi)
Comprendere il messaggio è cosa facile: quant’è speciale l’effetto di una gola sgozzata senza il sangue? Se l’assassino di ‘Senza sangue’ rimane ugualmente soddisfatto, immaginate come rimarrebbe un chirurgo in sala operatoria con le sacche vuote?
Niente da aggiungere a quanto la mente cinematografica di Michele Saia è stata capace di produrre: buona visione.
Daniele Galli