Pescara. La (scorsa) serie A sotto il mirino della Procura di Napoli per associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio. Blitz in 41 sedi: la Finanza anche in quella del Delfino per i contratti di Immobile, Quintero, Bianchi Arce e D’Agostino. Nel mirino gli affari di Moggi junior.
L’ennesimo scossone giudiziario fa tremare la serie A, o meglio, tutte le squadre dello scorso campionato della massima serie, escluse Cagliari e Bologna. Finisce, quindi, anche il Pescara nei faldoni delle indagini aperte dalla procura di Napoli sulle ipotetiche accuse di associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio. Stavolta, pertanto, non c’entrano scommesse e risultati falsati, bensì gli operati dei procuratori sportivi e i trattamenti fiscali applicati ai contratti di una cinquantina di giocatori: nel mirino, in particolar modo, i rapporti professionali fra società e atleti passati per le mani di Alejandro Mazzoni ed Alessandro Moggi, figlio del più celebre Luciano: trasferimenti internazionali, intermediazioni, compravendite e rinnovi dei contratti, tutto sta passando al vaglio della guardia di finanza, che stamattina è rastrellato gli scaffali degli uffici di 41 club di A, B e Lega Pro. Si indaga anche sui diritti d’immagine e televisivi e sulle cosiddette pratiche di “estero vestizione” dei trattamenti tributari dei calciatori.
DELFINO: POSIZIONE MARGINALE
E’ l’amministratore delegato biancazzurro Danilo Iannascoli a chiarire che stamani, negli uffici di via Albenga, le fiamme gialle si sono presentate solo per acquisire alcuni documenti, in particolare relativi a 4 contratti stipulati nelle passata stagione. Quello di Gaetano D’Agostino, 31enne arrivato a gennaio in prestito dal Siena per illuminare (per poche gare prima dell’infortunio) il centrocampo adriatico, del mezzo-flop colombiano Juan Fernando Quintero, ventenne centrocampista ancora tesserato con il Pescara e ora oggetto di mercato, dell’argentino difensore 26enne Nicolas Bianchi Arce, proveniente dal San Lorenzo, e del grande bomber della promozione targata Zeman, Ciro Immobile, con il cartellino a metà tra Genoa e Juventus e grande protagonista dell’Europeo Under 21. “Posizione marginale”, asserisce dunque Iannascoli per conto della Delfino 1936: il Pescara si dice tranquillo e si è messo a disposizione degli inquirenti.
TUTTI I COINVOLTI
Serie A: Chievo, Milan, Inter, Siena, Roma, Fiorentina, Atalanta, Pescara, Genoa, Juventus, Torino, Parma, Lazio, Napoli, Udinese, Sampdoria, Palermo e Catania.
Serie B: Cesena, Bari, Livorno, Brescia, Reggina, Crotone, Juve Stabia, Spezia, Ternana, Grosseto e Vicenza.
Lega Pro-1 Divisione: Gubbio, Benevento, Portogruaro, Andria Bat, Lecce e Albinoleffe
Lega Pro – 2 Divisione: Mantova e Lecco
Campionati minori e stranieri: Foggia (terza categoria); Cosenza (serie D, in fallimento); Piacenza e Triestina (radiate dalla Federcalcio). L’inchiesta, si evince dalla comunicazione della Procura, riguarda anche alcune società straniere di cui non sono stati resi noti i nomi.
LE ACCUSE
Le perquisizioni vengono eseguite dal Nucleo di polizia tributaria di Napoli e dai reparti territoriali della Guardia di Finanza, con l’obiettivo di acquisire i contratti dei calciatori. L’indagine nasce un anno fa dopo che gli uomini delle Fiamme Gialle acquisirono i contratti tra calciatori e procuratori nella sede del Napoli. Almeno 12 procuratori coinvolti. I reati ipotizzati dai pm, a vario titolo, sono associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio. Nel mirino degli inquirenti, si legge dalle note della Procura partenopea, “la verifica di modalità ed estensione pratica di alcuni meccanismi di aggiramento delle regole di tassazione dei contratti, prescelti per sottrarre al fisco ingenti quantità di denaro in relazione a ciascuna operazione di trasferimento di tesserati della Federazione italiana giuoco calcio”. Sotto accertamento anche il trattamento fiscale applicato ai rapporti di lavoro di numerosi calciatori, sia con riferimento ai compensi qualificati come “fringe benefit”, sia in relazione ai profili di fiscalità internazionale.