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Pescara, marineria spaccata sul fermo. Grosso:’Stare a terra è un suicidio’

Pescara. Marineria divisa sul fermo pesca: saltarlo o non saltarlo? I marinai pescaresi “in ballottaggio”. Grosso: “Fermarsi è un suicidio”.

Oltre un anno di stop forzato dal mancato dragaggio. Poi, con la luce avvistata in fondo al buio, la gran voce levata per chiedere di non fermarsi nuovamente dopo il ritorno in mare. Ma, a quanto pare, la marineria pescarese non è unanimamente d’accordo per saltare il fermo pesca estivo, nonostante le massicce richieste degli scorsi mesi per ottenere da ministero e Comunità Europea l’esonero dal provvedimento a scopo biologico che a breve coinvolgerà tutti i pescatori dell’Adriatico.

Gli armatori hanno tenuto ieri una votazione a scrutinio segreto per sondare, tra i 56 equipaggi, chi preferisce continuare a lavorare e chi, invece, osservare lo stop che, presumibilmente, ci sarà da luglio a settembre. Il risultato è stato un preciso 50 e 50. “E’ stata una votazione democratica a scrutinio segreto”, riferisce il rappresentante dell’Associazione armatori Pescara Mimmo Grosso, “un voto necessario  a fare chiarezza”. “Andando in mare durante il periodo di fermo estivo”, spiega Grosso, “la marineria avrebbe maggiori possibilità di un rilancio dell’attività rimasta bloccata a lungo, e ciòconsentirebbe anche la ripresa del mercato del pesce locale. Molti, poi, non vogliono lo stop perchè fermando di nuovo le imbarcazioni, il porto rischierebbe di insabbiarsi, impedendo poi la ripresa dell’attività”.

Categoricamente propenso a non fermarsi, Grosso fa anche notare che per tornare a lavorare gli armatori hanno appena speso somme ingenti per le attrezzature: “Sarebbe un suicidio”, conclude, “fermarsi proprio ora”. Altri, invece, preferiscono probabilmente osservare il fermo biologico per percepirne i ristori economici e avere liquidità, senza spese di attivtà, per mettere riparo ai debiti accumulati durante il drammatico periodo del mancato dragaggio. A decidere saranno comunque le autorità competenti.