Vent’anni di politica e burocrazia, ma da domani si darà il via allo sviluppo della zona più arretrata di Pescara dal punto di vista urbanistico: la giunta comunale approverà domani in via definitiva il piano particolareggiato 7, dando avvio alla costruzione del nuovo polo direzionale-commerciale della città a ridosso della Tiburtina.
Tra la “vecchia” strada e la ferrovia, allungandosi fino al carcere, alle aree dell’ex fonderia Camplone, e a piazza Paolo VI, attualmente ci sono distese di terreni privati non edificati, appartenenti per la maggior parte a società finanziarie e immobiliari, spaccati da una serie di piccoli accordi di programma che hanno frazionale la maxi-area in due. L’intento del Pp7 è quello di riunificare il tutto e riempire quei vuoi dando a Pescara Ovest una vocazione direzionale e commerciale.
L’ambito complessivo di intervento è pari a 19 ettari e mezzo, di cui 89mila 327 metri quadrati inseriti nel sub-ambito A, 78mila 941 metri quadrati nel subambito B. Circa 2 ettari e mezzo (25mila 885,66 metri quadrati) sono di proprietà pubblica e comprendono le aree di risulta dell’ex tracciato ferroviario e quelle costituenti il piazzale Papa Paolo VI su cui il Piano Regolatore ha previsto una nuova rotatoria stradale con funzione di raccordo tra la strada pendolo e via Rio Sparto-via San Donato. La vocazione principale dell’area è quella del Direzionale per realizzare uffici, strutture commerciali, portate fuori dal Piano del rischio aeroportuale, con un grande area verde sotto forma di parco lineare e una nuova strada di piano allargata, ovvero strada comunale Piana. Le aree di cessione corrispondono al 60 per cento della superficie, il 10 per cento sarà destinato a viabilità, il resto a verde, parcheggi e istruzione. Circa 54mila metri quadrati saranno destinati a residenziale, con una volumetria di 160mila metri cubi complessivi, prevedendo l’insediamento di 2.170 abitanti. Il Piano si attuerà tramite comparti edificatori, 10 in tutto, di cui 6 localizzati nel subambito A e 4 in quello B e nella fase progettuale il Comune ha previsto che le urbanizzazioni siano definite in modo prioritario per poter avere un disegno lineare generale del verde. Le analisi e i sopralluoghi hanno fatto emergere che l’area del Pp7 è costituita per la maggior parte da suoli non edificati, spesso in condizioni di abbandono. Circa il 46 per cento della superficie interessata dal Pp7 è di proprietà di società finanziarie, immobiliari o di ricostruzione, il 40 per cento di persone fisiche, il 3 per cento di società produttive o di fornitura servizi e l’11 per cento del Comune di Pescara..
IL CORRIDOIO VERDE
Il perimetro del Pp7 individua due aree non contigue: una meno estesa, a nord, l’altra più estesa a sud Tra le due aree, negli ultimi anni, si sono verificate profonde trasformazioni urbanistiche attraverso l’attuazione di Comparti o di Accordi di programma. Le aree di cessione previste nel Piano sono state concentrate lungo il tracciato della linea filobus, ossia del Corridoio Verde, e la presenza di grandi vuoti urbani, come l’ex Fonderia Camplone o quelle inedificate lungo strada Comunale Piana, chiama quasi spontaneamente alla ridefinizione dell’area attraverso un sistema di piazze e di percorsi ciclopedonali. Il piano prevede, lungo strada Comunale Piana, sul lato est, due grandi aree di insediamento e una terza da destinare ad attrezzature scolastiche. Si prevede l’insediamento massimo di 14 corpi di fabbrica, prevalentemente residenziali, per un numero minimo di 280 unità abitative, da svilupparsi ciascuno sino a un massimo di 5 livelli fuori terra, oltre al piano terra destinato ad autorimessa. Gli edifici sono organizzati attorno a un ampio ‘giardino lineare’ di forma rettangolare, costruito con aiuole, tipiche del giardino all’italiana, che funge da asse di raccordo per delimitare un’ampia area ciclopedonale, con una grossa vasca centrale alimentata dalle numerose fontane poste lungo il perimetro. Il giardino, infine, termina con due ampie piazze aperte, sede degli edifici direzionali-culturali e commerciali.
DUE TORRI
Sul lato nord sono previsti due edifici a torre, sino a un massimo di 10 e 12 livelli fuori terra e due corpi di forma quadrata su due livelli, sul lato sud è previsto un altro edificio a torre sviluppato su 15 livelli fuori terra e una piastra commerciale di forma rettangolare su tre livelli, con le autorimesse situate nel piano interrato. E sul lato ovest di strada Comunale Piana sono previsti altri edifici in linea residenziali, sempre per 5 livelli massimo fuori terra, e due per attività terziarie. Le aree destinate a parcheggi pubblici sono state localizzate nella parte più interna, tra il complesso direzionale e il verde, sull’ex tracciato ferroviario, e lungo il cosiddetto ‘Pendolo’, in prossimità del futuro Distretto sanitario di Pescara sud, e poi ancora in strada Comunale Piana e in via Salara. L’ampliamento di strada Comunale Piana prevede on tanto l’allargamento della carreggiata, quanto la realizzazione di una pista ciclabile alternativa alla mobilità carrabile. Il completamento della Strada Pendolo, poi, fungerà da raccordo tra il quartiere nord di Pescara Colli-Ospedale civile e quello del quartiere sud di San Donato.
LA NUOVA TIBURTINA
L’area compresa tra via Tiburtina e via Lago di Campotosto è costituita da tre zone di nuova concentrazione volumetrica: quella per le attività commerciali in via Tiburtina, quella centrale per il residenziale e quella più a est destinata a ospitare attività terziarie e residenziali e nella zona sono previsti quattro edifici residenziali in linea, su cinque livelli fuori terra oltre al piano terra, due edifici a blocco anch’essi su cinque livelli oltre il piano terra e una piastra commerciale su due livelli fuori terra. La grande svolta del Pp7 è costituita dalla definizione della localizzazione delle future sedi della Regione Abruzzo. Nel complesso della City, quello a ridosso dell’aeroporto militare, è infatti prevista una quota del direzionale-uffici da destinare ai palazzi della Regione, una soluzione dunque più veloce e immediatamente realizzabile sui palazzi già in via di completamento. Per non sbagliare, però, il Comune ha lasciato all’ente regionale la decisione per edificare ex novo o se utilizzare l’esistente.
UN ITER LUNGO 20 ANNI
Partito nel 1993, l’iter del Pp7 si concluderà domani con l’ultimo atto amministrativo della giunta Albore-Mascia: un approvazione che, essendo conforme al Piano regolatore, non dovrà andare all’esame del Consiglio comunale, schivando di netto l’ostracismo già vissuto per Pp2 e Decreto Sviluppo. Quindi il Piano verrà pubblicato sul Bura e dal giorno seguente gli uffici potranno ricevere i progetti esecutivi per la formazione dei sub-comparti e far partire la riqualificazione dell’intera zona
In sostanza, dal ’93 all’agosto 2012 si è vissuta una vuota quanto lunga fase di elaborazione progettuale eseguita dai tecnici. Poi il Piano ha avuto la prima adozione in giunta, con la pubblicazione delle carte sull’albo pretorio per la presentazione delle osservazioni, e ne sono arrivate 11 dai cosiddetti stake holder. Alcune sono state accolte dagli uffici comunali senza apportare modificare al Prg, altre sono state controdedotte e inserite nel Piano stesso.
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