Sarebbe stato lui a scrivere ed inviare, nel 2011, una lettera minatoria al sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, annunciando di essere pronto a sparargli alle ginocchia a causa del mancato rinnovo di un permesso per un banco vendite al mercato. Attraverso la polizia penitenziaria, la squadra mobile ha notificato a Longo dei provvedimenti che lo riguardano, tra cui una misura cautelare per rapina e una condanna diventata definitiva. Il sindaco da allora si muove sotto scorta, accompagnato dalla polizia municipale.
La ricostruzione del vice-capo della Mobile, Dante Cosentino
Video di Daniele Galli