Sanitopoli, finale col botto: 100 milioni per le parti civili

tribunale_frontePescara. Maxi-processo, maxi risarcimento: le parti civili di Sanitopoli chiedono 100milioni di euro ai 27 imputati per le presunte tangenti nella sanità abruzzese. Cominciate le arringhe.

Sanitopoli, in caso di condanna di tutti e 27 gli imputati e di accoglimento delle richieste, potrebbe segnare un record storico nei procedimenti penali dell’intero Paese, e forse anche di tutta l’Europa: ammonta, infatti, a circa cento milioni di euro il risarcimento chiesto dalle parti civili del processo su presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese, che vede capofila tra gli accusati l’ex governatore abruzzese Ottaviano Del Turco.

Sono cominciate stamani, nell’aula 1 del tribunale, le arringhe finali degli avvocati di parte civile: associazioni ospedaliere e, più importante, le Asl di Chieti, Lanciano, Vasto, Teramo e Avezzano. Una serie lunghissima di richieste, suffragata dalla ricostruzione del dibattimento durato oltre 100 udienze e dal riepilogo dei fatti contestati. Tirata la linea e tradotto in euro, si superano i 100 milioni.

CINQUE MILIONI PER LE CLINICHE. L’Associazione Italiana Ospedalità Privata e le quattro Case di cura Villa Serena, Pierangeli, Spatocco e Villa Letizia, per voce dell’avvocato Tommaso Marchese, hanno chiesto la condanna e una provvisionale totale pari a cinque milioni di euro per dieci imputati, tra cui Del Turco. “Emblematica e centrale”, secondo il legale, “per la ricostruzione dei rapporti imposti e realizzati dagli amministratori e funzionari regionali coinvolti nella vicenda, la forzosa ‘riapertura’ dei contratti negoziali vigenti per il triennio 2005-2007, ideata e attuata proprio con la finalità di porre le Case di cura private nella condizione di arbitrio, incertezza e sudditanza e che si è dipanata per circa un biennio,a partire dai contatti avviati a tal fine nella primavera del 2006 fino a pervenire all’adozione della ben nota deliberazione del 24 aprile 2008, n. 354, pubblicata addirittura un anno dopo, con la quale vennero illecitamente erogate delle consistenti ‘multe’ alla case di cura, calpestando e violando le basilari regole dell’agere amministrativo e sinanche, con intollerabile protervia, quelle stesse ‘regole’ adottate all’impronta da amministratori e funzionari conniventi, poste abusando gravemente delle potestà pubbliche con la chiara finalità di impiantare un sistema arbitrario e illegale di gestione dei rapporti con i titolari delle strutture private”

48 MILIONI PER LE ASL. Per le Asl abruzzesi, invece, l’avvocato Alessandro Gamberini, in rappresentanza della Asl di Chieti-Lanciano-Vasto, ha chiesto quasi 22 milioni di euro di provvisionale per la vicenda della cartolarizzazione ‘Cartesio’. La Asl aquilana ha chiesto 13 milioni, mentre quella di Pescara 5 milioni e 600 mila euro. L’avvocato Maria Croce, per la curatela del fallimento di Angelini, ha chiesto sei milioni di euro per gli imputati della seconda cartolarizzazione e 7 milioni di euro all’ex parlamentare Pdl Sabatino Aracu e all’ex manager della Asl chietina Luigi Conga. Infine il legale di Jenca, ex direttore generale della Asl Sulmona-Avezzano, ha chiesto 300 mila euro, di cui 150mila euro come danno patrimoniale e 150 mila euro come danno morale, all’ex assessore regionale alla Sanità Bernardo Mazzocca e a Domenica Pacifico, ex direttore regionale Sanità. “Angelini strangolato”, ha arringato Gamberini, “da Conga e Aracu”, mentre Del Turco è stato definito come abituato a maneggiare contante di provenienza oscura.

E si aspetta la richiesta col botto, considerando i danni di immagine, che avanzerà l’avvocato della Regione Abruzzo: il suo intervento è fissato al 20 giugno.

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