“Sono 10 anni che l’Abruzzo non compare nelle delibere Cipe, ad eccezione dei fondi del terremoto dell’Aquila e di situazioni molto limitate e marginali”. Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel suo intervento nel corso della riunione della Consulta per lo Sviluppo alla quale ha preso parte il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. “Vogliamo mettere in campo una strategia di breve termine che ci permetta di recuperare quel gap di credibilita’ che abbiamo accumulato in passato nei confronti del Governo. Anni fa quando si decidevano programmi di sviluppo infrastrutturale a livello nazionale e europeo, l’Abruzzo era assente e ora e’ necessario recuperare. Da qui la strategia del breve termine e chiedere al Governo di dare esecuzione a quelle opere infrastrutturali immediatamente cantierabili, cioe’ quelle che hanno una progettazione avanzata. Per l’Abruzzo sono il porto di Ortona, l’aeroporto di Pescara e la strada pedemontana Marche-Abruzzo”. Il presidente Gianni Chiodi ha poi ricordato i due accordi quadro sottoscritti prima con il Governo Berlusconi nel 2009 “per investimenti per 6 miliardi di euro, frutto di una programmazione a lungo termine”. Poi “una seconda intesa quadro sottoscritta nel 2012 con il Governo Monti grazie alla quale abbiamo ottenuto per le opere a breve termine circa un miliardo di euro. Attualmente – ha aggiunto Chiodi – sono nella disponibilita’ dei soggetti attuatori 207 milioni di euro, ma e’ su questa seconda intesa quadro che ci giochiamo la nostra credibilita’, perche’ e’ inutile fare accordi se poi queste non hanno un seguito operativo tecnico e amministrativo”. Da qui la richiesta al Ministro Lupi “di seguire con attenzione in fase di Cipe le istanze dell’Abruzzo, anche perche’ – ha sottolineato Chiodi – i progetti inseriti nel secondo accordo quadro del 2012 sono il frutto di un’ampia condivisione con le forse sociali, economiche e politiche di questa regione”.
Da qui l’annuncio del Ministro: Il prossimo 22 giugno alcune opere infrastrutturali inserite nell’accordo quadro firmato nel 2012 per l’Abruzzo andranno all’esame del Cipe. Oltre al Porto di Ortona, l’Aeroporto di Pescara e la Pedemontana Marche-Abruzzo, ci sara’ anche il Porto di Pescara, il cui progetto ha un costo complessivo di 20 milioni di euro e prevede la realizzazione di opere in grado di evitare in futuro l’accumulo di fanghi e dunque il blocco di ogni attivita’.
Dopo la tappa pescaerse, Lupi si è spostato a Fossacesia, dove ha incontrato il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e i Sindaci della Costa dei Trabocchi per discutere del progetto di realizzazione della Via Verde della Costa dei Trabocchi in fase di attuazione.
Il prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico, ora limitato a Ravenna, fino a Brindisi, come misura indispensabile per accedere ai fondi dell’Alta velocità ferroviaria. Una prima velocizzazione della linea adriatica. La conferma del Liberi nel Piano nazionale degli aeroporti italiani. L’inserimento dei porti di Ortona e Pescara nel progetto legato alle Autostrade del mare. Sono le richieste presentate al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, da sette associazioni d’impresa abruzzesi (Cia, Cna, Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcooperative e Confesercenti) espressione del mondo della piccola impresa, dell’agricoltura, dell’artigianato, della cooperazione e del commercio, che hanno messo a punto un documento congiunto sui principali temi legati alle infrastrutture e ai trasporti.
Al componente del Governo Letta il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo, ha illustrato a nome dei sette firmatari i contenuti del testo, che punta con decisione a un rafforzamento dell’attuale dotazione infrastrutturale abruzzese, alla luce soprattutto delle novità scaturite in sede europea con l’istituzione della macro regione adriatico-ionica. Scenari europei, ha ricordato Di Costanzo a Lupi, che sono stati oggetto dei riferimenti che lo stesso titolare del dicastero di viale dell’Arte ha nei giorni scorsi sottolineato, nel corso della sua audizione alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, come riferimento indispensabile “per evitare che nel Paese ci siano servizi di serie A e servizi di serie B o, ancora peggio, aree territoriali di serie A e di serie B”, come purtroppo l’intera area adriatica pare destinata”.
A detta delle associazioni d’impresa firmatarie del documento, il governo dovrà così battersi con la Commissione Europea “per permettere all’Abruzzo di inserirsi nelle vie continentali Nord-Sud ed Est-Ovest, attraverso il prolungamento delle reti TEN -T anche sull’area adriatica, al fine di permettere la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria attingendo anche a fondi comunitari”. Tuttavia, in attesa dello scenario dell’alta velocità, Cia, Cna, Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcooperative e Confesercenti chiedono a Lupi e al governo “di investire intanto l’area adriatica, nella tratta compresa tra Bologna e Bari, da un progetto di velocizzazione (fino a 200 km orari) del sistema di trasporto ferroviario, uscendo da generiche prese di posizione, inserendo l’opera nel Piano Nazionale per le Infrastrutture, il cui aggiornamento è fissato dal ministero entro il 15 settembre prossimo. Visto, oltretutto, che nei giorni scorsi è stato lo stesso amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, ad indicare in una cifra ragionevole, un miliardo di euro, il fabbisogno finanziario necessario a realizzare l’intervento”.
Nel documento poi, per quel che riguarda i porti, “gli investimenti ipotizzati nell’Accordo Quadro sulle Infrastrutture per l’Abruzzo (porti di Ortona e Pescara, ndr) devono essere inseriti organicamente nel progetto di rilancio delle cosiddette autostrade del mare, secondo quanto previsto dal ministero stesso”. Infine, sul fronte aeroportuale, le sette associazioni firmatarie del documento chiedono “al Governo l’impegno per una positiva conclusione dell’iter relativo all’approvazione del Piano degli aeroporti, con la conferma al suo interno dell’inserimento dell’Aeroporto d’Abruzzo, come del resto già previsto nella proposta all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Conferma cui deve far seguito, l’avvio, rapido e certo, dei lavori di potenziamento ed adeguamento delle sue infrastrutture”.