Pescara. La querelle sui debiti tra Pescara Calcio e Comune finisce in procura: il presidente della commissione Finanze Renato Ranieri porta il fascicolo sui conti per l’Adriatico alla Magistratura e attacca Sebastiani sulle compensazioni: “Cellino e il Cagliari insegnano”.
Benzina sul fuoco della polemica tra la Pescara Calcio e il consiglio comunale. Ad accenderlo è stata l’approvazione da parte dell’Aula di un ordine del giorno per la riscossione di 380mila euro di debiti a vario titolo che il club biancazzurro ha maturato per l’uso e il consumo dello stadio Adriatico. Questioni di vecchia data che ora anche il sindaco Mascia, con il proprio voto, ha decretato mature per essere risolte.
La reazione del presidente della società sportiva, Daniele Sebastiani, è stata la paventata fuga dall’ingrata città. Parole interpretate da Renato Ranieri, presidente della commissione Finanze del Comune e promotore della riscossione, come “le piu’ fantasiose assurdità, consuete minacce ed offese”. Ciò perché Sebastiani, su più fronti, avrebbe ricollegato la vicenda odierna con la polemica post-estiva legata al giro di vite che la Pescara Calcio ha stretto per la fornitura gratuita dei biglietti delle partite ai consiglieri comunali: argomento tirato in ballo a settembre scorso dallo stesso Ranieri insieme a Fausto Di Nisio. Un parallelo non gradito affatto da Ranieri, che oggi comunica di “aver dato mandato al proprio legale di tutelare la propria immagine e ruolo di pubblico ufficiale”, ovvero querelare Sebastiani, “e soprattutto”, annuncia il consigliere comunale, “consegnerò in copia tutto il fascicolo inerente la questione direttamente in Procura, al fine di far accertare dalla magistratura la verità”, così come già fatto proprio dopo le polemiche della scorsa estate: “Ci sono indagini in corso da parte della Magistratura”, specifica Ranieri.
“La pretesa dell’Ente”, ricorda ancora Ranieri, “ha origini dalle stagioni 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012 come da raccomandate inviate e ricevute dalla Pescara Calcio dal 27/09/2011 ad oggi. Strano che il Presidente Sebastiani non sappia nulla di queste comunicazioni e solleciti. Più spinosa la faccenda relativa al risarcimento dei danni subiti dallo stadio, per i quali il Pescara attribuisce la responsabilità al Comune: “Perché la Società”, si domanda però Ranieri, “si ostina ancora ad oggi a non presentare e stipulare una apposita polizza assicurativa obbligatoria per Legge? Perché non esiste nessun atto di concessione dove si fissano i diritti e doveri di ciascuna parte?”
La mediazione tra le parti sembrerebbe la strada già intrapresa tra Sebastiani , che rivendica lavori e migliorie a sue spese, e l’Ufficio Sport del Comune, ma il fantasma della Corte dei conti e la votazione del Consiglio ora sottolineano la necessità di battere cassa. Ranieri, in ogni caso, ricorda ciò che potrebbe comportare la compensazione: “Ricordo”, conclude il presidente della commissione Finanze, “che non si possono usare soldi pubblici in maniera impropria e i fatti accaduti al presidente del Cagliari Calcio Cellino per la realizzazione dello Stadio Is Arenas dovrebbe bastare per far capire la delicatezza della questione”.