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Assalto ai portavalori: 4 arresti per condanne

Pescara. All’alba di oggi i carabinieri del Nucleo investigativo della Comando provinciale di Pescara, diretti dal capitano Eugenio Stangarone, hanno arrestato, a seguito del pronunciamento della Cassazione, i componenti della banda capeggiata da Massimo Ballone che tra gli anni 2000 e 2006 hanno seminato terrore in Abruzzo rapinando portavalori, istituti di credito ed esercizi pubblici.

Le porte del carcere si sono aperte per Paolo De Luca, 43 enne di Pescara (che scontera’ 8 anni e 3 mesi di reclusione), considerato capo dell’organizzazione al pari di Ballone, Cosimo Nobile, 43 enne di Pescara (scontera’ 6 anni e 4 mesi di reclusione), noto in citta’ per i suoi trascorsi nella tifoseria organizzata del Pescara Calcio, Orlando Simboli, 63 enne di Silvi Marina (scontera’ 3 anni e 10 mesi di reclusione) e Domenico Borrelli, 60 enne di origini calabresi da tempo trapiantato nel capoluogo adriatico (deve scontare 3 anni e 9 mesi di reclusione). Analogo provvedimento e’ stati gia’ eseguito, nei giorni scorsi, a carico di Ballone, che dovra’ scontare la pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione per gli stessi fatti. Gli arrestati, assolte le formalita’ di rito, sono stati associati alle Case Circondariali di Pescara e Chieti a disposizione della Procura Generale presso la Corte d’Appello de L’Aquila che ha emesso i provvedimenti di carcerazione. I reati per cui sono stati condannati sono associazione per delinquere finalizzata alle rapine, alla detenzione e porto abusivo di armi, alla ricettazione ed altro. Il lungo iter giudiziario culminato in diverse condanne si e’ concluso qualche giorno fa quando la Corte di Cassazione ha sancito l’irrevocabilita’ delle condanne conseguite nei vari gradi di giudizio. La banda venne smantellata all’alba dell’8 maggio 2007 nel corso di una vasta operazione di servizio, denominata Ultimo minuto, portata avanti dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pescara. Nel corso delle catture venne sequestrato anche un rilevante arsenale di armi corte e lunghe con le quali l’organizzazione malavitosa consumava le sue imprese criminali i cui botti erano consistenti.