Pescara. Il compromesso tra rimozione e salvaguardia dell’habitat sono gli isolotti: la bonifica di Fosso Vallellunga sarà eseguita lasciando delle “macchie” verdi nel piccolo torrente.
Si attendono i risultati delle analisi dell’Arta sui fanghi da smaltire, ma si inizia a delineare il procedimento per la bonifica di Fosso Vallelunga. Nel piccolo torrente di Pescara Sud, dove il fango rimane accumulato sul fondo e dà ospitalità a ratti e zanzare, le alghe iniziano già a putrefarsi con i primi caldi e a emanare cattivo odoro molto sgradito ai residenti della zona. Ma una pulizia indiscriminata decreterebbe la morte di varie specie vegetali protette, necessarie anche alla sopravvivenza di animali altrettanto da proteggere.
Per questo la bonifica, che il Comune ha disposto nei giorni scorsi, è stata progettata con la collaborazione del Wwf. Il compromesso tra rimozione e salvaguardia degli arbusti indispensabili alla fitodepurazione, sono gli isolotti. Un piccolo attrezzo meccanico asporterà fango e alghe dal fondale, ma lasciando degli isolotti di verde, dunque conservando delle piante presenti, proprio perché prosegua l’azione di pulizia naturale delle acque, ma comunque restituendo vivibilità nel quartiere. Stamane un sopralluogo sul Fosso dell’assessore all’Ambiente Del Trecco, che ha chiesto allo stesso Wwf la disponibilità a essere presente sul torrente quando comincerà l’intervento, “proprio per aiutarci”, spiega, “a muoverci nel rispetto dell’ambiente e per indicare all’impresa le piante da preservare”.