Pescara, bimbo di otto anni cade dal quinto piano di un palazzo: lo salva un’auto FOTO

20130510_141414Pescara. È caduto dal balcone della sua abitazione al quinto piano di una palazzina: a salvarlo un’auto che fortunatamente era parcheggiata sotto casa e che ha attutito il colpo.

Protagonista un bambino autistico di otto anni. L’episodio è avvenuto attorno alle 13.30 a Pescara, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, al civico 29 tra le case popolari di Zanni.

Secondo le prime ricostruzioni, sembra che il piccolo sia salito su un tavolino presente sul balcone dell’abitazione mentre i genitori e la sorella di 11 anni stavano pranzando. Costantemente tenuto sotto controllo dalla famiglia, il tutto sarebbe accaduto in una frazione di secondo in un momento di distrazione della coppia.

Il bambino è così precipitato nel vuoto. Una pura coincidenza quella che si è materializzata oltre 10 metri più in basso: esattamente nel punto dove è atterrato il piccolo era parcheggiata la fiat 600 nera del signor Valdo Nepa, inquilino del terzo piano. Un miracolo concretizzato al centimetro. Il tettuccio della piccola utilitaria ha ammortizzato l’atterraggio, il ragazzino ha centrato in pieno la parte centrale della lamiera, evitando per puro caso di impattare contro il parabrezza o i montanti più rigidi. Il robusto corpicino è cosi rimbalzato sulla carrozzeria e quindi è caduto sull’asfalto.

“Stavo imbiancando il balcone”, racconta un residente del palazzo accanto, “ho sentito un rumore di veneziane e poi un tonfo, pensavo fosse caduto un vaso. Poi le urla e un capannello di persone attorno a quel povero bambino”. Dopo aver scavalcato la ringhiera il bimbo ha quindi urtato di striscio contro le persiane del quarto piano, tutto in quella frazione di secondo di distrazione. Quando i genitori se ne sono accorti hanno potuto solo urlare.

Nel cortile del palazzo si è subito radunato mezzo rione: “Stava per terra, ma si muoveva”, riferisce un altro testimone, “ogni tanto sanguinava dalla bocca, ma bastava asciugarlo con un fazzoletto”. Non avrebbe, dunque, perso mai conoscenza, e quando i sanitari del 118 lo hanno caricato sull’ambulanza il bambino ha iniziato a piangere ininterrottamente. Un segnale positivo, però. Le notizie che nei minuti successivi giungevano dall’Ospedale Civile hanno continuato a ripetere la stessa cosa: “Piange e strilla”. Parole confortanti per la mamma, casalinga, rimasta nell’appartamento dove sono giunti anche i carabinieri della compagnia di Pescara. Con il figlio in ospedale c’era il padre, elettrotecnico, e uno zio. A raccogliere il tam-tam si sono raccolte anche due bidelle della scuola dove il giovanissimo va ogni giorno. Oggi però era rimasto a casa, approfittando della chiusura anticipata in occasione del passaggio del Giro d’Italia.

Una manciata di minuti prima delle 16:00 è arrivata dall’ospedale la notizia che tutti aspettavano: nessuna lesione, solo traumi da precipitazione guaribili in 30 giorni. Un’ovazione e un ringraziamento al cielo, quindi in via Dalla Chiesa è partito il passaparola di citofono in citofono che ha rimbalzato una parola sola: miracolo.

La piccola vittima è ora ricoverata precauzionalmente nel reparto di rianimazione: pianto e agitazione non smettono, ma finora è rimasto un ottimo segnale. 

 

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Daniele Galli

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