Pescara. Furto di rame nella Riserva dannunziana: asportati grondaie e fili elettrici dai gazebo che ospitano gli attrezzi per la manutenzione del parco. Si sospetta l’azione di una banda organizzata.
Dai canali di scolo, alle grondaie ai bordi del tetto, sino ai fili degli impianti elettrici. Letteralmente depredate le tre rimesse in legno all’interno della Riserva naturale dannunziana, che questa notte è stata presa di mira, molto probabilmente, dalla banda che da diversi mesi ruba materiali di rame in ogni parte della città. Saranno ora le telecamere poste agli ingressi della Riserva a dare un volto e un nome agli autori del furto ai danni dei tre cottage utilizzati come deposito dell’attrezzatura utilizzata per la manutenzione del parco.
Il colpo nella notte: i ladri, perché l’organizzazione del furto esclude l’azione di un singolo, hanno scavalcato il recinto e si sono introdotti indisturbati nell’area deserta oltre l’orario di chiusura. “Tutto lascia pensare”, afferma Armando Foschi, presidente della commissione comunale Sicurezza, “che autrice del furto sia la banda di stranieri in azione da mesi nel pescarese, e che evidentemente aveva anche effettuato dei sopralluoghi preventivi nel parco per comprendere come e quando agire. Tuttavia a tradire la sicurezza della banda potrebbero essere i filmati delle telecamere poste a tutela del parco e che potrebbero aver ripreso il volto e le immagini degli autori del colpo, presupponendo che, per la precisione e l’esattezza dell’operazione, non possa trattarsi dell’azione di un singolo”. Già presentata la denuncia per consentire l’acquisizione dei filmati, mentre l’ufficio Verde del Comune sta stilando la conta dei danni per quantificare l’entità delle opere di ripristino da eseguire con urgenza.