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Il 25 Aprile a Pescara, i bambini cambiano l’Inno:’Sogniamo più forte, l’Italia sarò’-FOTO

Pescara. La festa della Liberazione celebrata con il ricordo dei partigiani fucilati a Colle Pineta e il picchetto d’onore in piazza Garibaldi. Il valore 25 aprile si tramanda con il passaggio del testimone ai più giovani.

Pescara e la Liberazione: l’anniversario del 25 aprile nel capoluogo adriatico è stato commemorato con due importanti cerimonie nella mattinata. Quella più ufficiale, il cosiddetto picchetto d’onore si è tenuta alle 10 in piazza Garibaldi con lo schieramento dei Reparti d’Onore, dei Labari e dei Gonfaloni ai lati del monumento ai Caduti. Quindi il picchetto d’onore con il passaggio del Prefetto D’Antuono in rassegna dei corpi militari, seguito dall’Alzabandiera, sulle note de Il Silenzio, rotto solo dall’applauso dei presenti, ad accompagnare l’Inno Nazionale cantato dal Coro Polifonico della Polizia municipale. E con D’Antuono, sono stati il sindaco Albore Mascia e il presidente della Provincia Testa a tre corone di fiori ai piedi del monumento, per poi osservare un minuto di raccoglimento e silenzio.

La seconda cerimonia, la più toccante e significativa, è quella tenuta a mezzogiorno nella scuola primaria 11 febbraio 1944, l’istituto comprensivo di Colle Pineta intitolato con la data dell’eccidio inflitto per fucilazione dai tedeschi a 9 partigiani pescaresi. Centinaia di persone, bambini, ragazzi, adulti e anziani, il presidente dell’Anpi Pescara Enzo Fimiani, l’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Roberto Renzetti, e tantissimi esponenti del mondo politico, sindacale ed associazionistico locale hanno assistito al passaggio del testimone. Sono i piccoli alunni delle quinte elementari, come ormai da tradizione, a passare a compagni delle quarte il compito di allestire la cerimonia commemorativa del prossimo anno. A costituire il testimone è stata una valigia contenente, tra le altre cose, un libro di storia, alcuni documenti storici e una copia della Costituzione italiana. Anche qui è stato intonato il Silenzio, mentre una corona d’alloro veniva deposta a piedi del Cippo alla memoria dei martiri della Resistenza dagli agenti della polizia municipale in alta uniforme, poi gli studenti  poi hanno intonato una versione con testo rivisitato dell’Inno nazionale. “Bambini d’Italia c’è molto da fare, alzi la mano chi è pronto a sognare”, hanno cantato i bambini, “apriamo le porte, siamo la sorte, sogniamo più forte l’Italia sarò”.

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