Riparati da occhi indiscreti, protetti dal passaggio degli inquilini, ma soprattutto anonimi. I vani degli ascensori dei palazzi popolari, che a Pescara fungono da mercati al dettaglio della droga, sono divenuti i magazzini preferiti dagli spacciatori. Panchine o cassette dei contatori sono ormai obsoleti: c’è il rischio che la merce si deteriori con le intemperie o, peggio ancora, che qualcuno la noti e la rubi.
Meglio perdere qualche minuto per intrufolarsi nella cabina dell’ascensore e mettere la ‘roba’ al riparo, che tanto se qualcuno passa per le scale lo sa che deve tenere lo sguardo basso e tirare dritto. A Fontanelle, come a San Donato, come a Rancitelli: ormai i blitz della narcotici puntano direttamente ai questi nuovi magazzini.
Anche ieri sera, intorno alle 23:30, quando alcune pattuglie della Volante in servizio in via Caduti per servizio sono state attirate dal movimento sospetto di alcune persone che, alla vista delle macchine con i lampeggianti, si sono date alla fuga tra i porticati dei palazzoni Ater. Perse le loro tracce, gli agenti sono andati dritti a controllare sopra l’ascensore del palazzo dal quale pusher e clienti hanno preso a scappare: botta sicura, risultato certo. Un sacchetto con quattro involucri sigillati, in totale 153 grammi di eroina, e un bilancino di precisione. E per i poliziotti non è stato nemmeno troppo facile raggiungere il punto dove la droga era depositata, segno che chi l’ha lasciata sapeva che ormai i controlli delle forze dell’ordine hanno stanato anche questi “fortini”.
Persa la merce, a vantaggio degli spacciatori rimane l’anonimato: il sequestro, infatti, resta a carico di ignoti.