Ieri pomeriggio è stato Tino Taraborrelli, personaggio arcinoto da decenni nei palazzi amministrativi sia di Pescara che di Montesilvano come responsabilie e consulente delle più importanti opere pubbliche, ora agli arresti domiciliari insieme all’ex dipendente del ministero delle Infrastrutture Giuseppe Biscontin, a sostenere l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale di L’Aquila Marco Billi. Oggi è stata la volta di Guerino Testa, indagato insieme ad altre 30 persone per le presunte irregolarità in merito alla gara d’appalto del dragaggio del porto di Pescara, affidato nel 2011 alla ditta veneta Gregolin e poi bloccato in partenza dalla procura aquilana per traffico di rifiuti, a dire la sua sul proprio coinvolgimento nella vicenda.
Ad ascoltare la deposizione di Testa, coinvolto come ex commissario straordinario al dragaggio, incarico preso nel 2011 e lasciato con tanto di dimissioni l’anno successivo, sono stati pm Antonietta Picardi e Simonetta Ciccarelli, mentre ad assisterlo c’erano gli avvocati Ernesto e Luca Torino Rodriguez. A suo carico l’accusa di falso, in quanto avrebbe attestato, contrariamente al vero, l’apertura di plichi relativi alla gara d’appalto del terzo lotto. Secondo i carabinieri del Noe e la guardia di Finanza, negli uffici dell’ex commissario Testa sono stati sequestrati documenti, subito dopo l’appalto aggiudicato alla Gregolin, che proverebbero, supportate da successive perquisizioni e intercettazioni, l’esistenza dell’organizzazione di un cartello di partecipazione all’appalto al fine di favorire la ditta Dragaggi s.r.l., pronta a subentrare alla Gregolin seppur non vincitrice della gara.
“Clima sereno e collaborativo”, ha riportato Testa all’uscita dal tribunale di Bazzano, “spero e auspico di aver chiarito la mia posizione”, ha aggiunto e infine ammesso: “Ero presente alle attività di espletamento della gara”. Parole ovvie, dato il suo coinvolgimento diretto in tutto l’iter burocratico dell’intervento di pulizia del porto, e sulla sua innocenza è pronta a giurare la stessa marineria pescarese: “La fiducia, la stima verso il presidente Guerino Testa non verrà sminuita”, commenta Mimmo Grosso, rappresentate degli armatori, “crediamo nella sua più totale estraneità alle accuse che gli sono state rivolte”, aggiunge, ribadendo che “la marineria è certa della sua innocenza e sarà comunque al suo fianco come del resto ha fatto lui con essa”.