Pescara. Sui piccoli ospiti del canile comunale di via Raiale pende ancora la minaccia dell’esondazione del vicino fiume. Il piano triennale delle opere pubbliche manca, ancora una volta, di definire un più sicuro trasferimento. E il comune cerca un benefattore.
Durante gli ultimi nubifragi i volontari della Lega del cane che operano nel canile di via Raiale si sono caricati i cani in macchina e se li sono portati a casa, per far scampare gli oltre cento piccoli ospiti a quattro zampe dal pericolo di affondare sotto le acque del vicino fiume Pescara. Con il fantasma della tragica esondazione del ’92 che aleggia nella mente di tutti, si aspetta da anni che il comune provveda a una delocalizzazione. Purtroppo, però, anche il progetto del nuovo piano triennale delle opere pubbliche non prevede alcun provvedimento in merito. Ciò, nonostante il terzo lotto della dirimpettaia Città della musica preveda l’occupazione dello spazio del canile superiore. Il canile, infatti, si compone attualmente di due aree, una prossima al fiume Pescara e maggiormente esposta a rischio esondazione ed una posta più a monte, che dovrebbe lasciare lo spazio per la trasformazione dell’ex inceneritore nel complesso artistico-musicale.
Ad occuparsi del caso, per l’ultima volta, fu la commissione Ambiente del consiglio comunale, riunita il 13 giugno scorso. In quell’occasione, però, venne fuori che il comune non aveva neanche provveduto a una valutazione dei terreni dell’ente dove poter realizzare il nuovo rifugio. Stamani una nuova riunione della commissione, nel corso della quale gli uffici comunali, alla presenza dei referenti della Lega del Cane, hanno comunicato che a giorni il comune pubblicherà un avviso pubblico esplorativo per conoscere se ci sono dei privati proprietari di terreni tra gli 8mila metri quadri e i 10mila, disposti a cederli all’ente comunale affinché possa realizzare il nuovo canile.
A riferirlo è il consigliere comunale Pd Antonio Blasioli, che aggiunge: “E’ stato preso impegno anche di reperire la somma di 200mila euro per la realizzazione di un nuovo canile che svolga anche una funzione educativa per bambini e scolaresche rispetto al rapporto con i cani, somma da inserire nel triennale delle opere pubbliche, considerato che l’attuale piano triennale, già approvato in Giunta non lo prevede”. Nei giorni scorsi, infatti, il comune ha risolto il contratto con la ditta che si era aggiudicata l’appalto per la realizzazione del rifugio di Fosso Grande, sul quale la Asl ha imposto il veto per motivi sanitari, “Ma i soldi di quel mutuo”, conclude Blasioli, “che sono stati reincamerati dall’Amministrazione, non sono stati destinati alla realizzazione di un altro canile”.