Tra il 7 e l’8 di febbraio e tra il 14 e 15 dello stesso mese, i controlli sono stati effettuati nel secondo tratto di Via Pantini di Pescara, nella zona della Pineta Dannunziana, dove vige il sistema di raccolta stradale. I rifiuti devono essere separati dai cittadini e poi conferiti nei contenitori verdi (indifferenziato), blu (plastica-vetro-metallo) e bianchi (carta e cartone) posizionati in più punti della strada. Per ingombranti e potature si può chiamare il numero verde di Attiva, oppure si possono portare i materiali direttamente nella ricicleria pubblica (in Via Della Torretta) .
Il Nucleo investigativo incaricato ha eseguito riprese e scattato foto segnalando un totale di sette casi di irregolarità, un numero elevato se si tiene conto dell’arco di tempo limitato.
La regola meno rispettata continua ad essere quella dell’orario di conferimento. In diversi casi grandi quantità di rifiuti sono stati depositati nei cassonetti senza essere prima differenziati. Scarsa l’attenzione anche per i rifiuti ingombranti che continuano ad essere abbandonati a terra o addirittura dentro i cassonetti, dove in diversi casi sono stati conferiti materiali potenzialmente pericolosi come contenitori di vernici, sigillanti bituminosi, componenti di apparecchiature elettroniche fuori uso (condizionatori, pc portatili, monitor), o speciali derivati da attività lavorative come tapparelle rotte e pezzi di legno e scarti di materiali edili.
Tra le segnalazioni anche quella relativa a soggetti che raccolgono abusivamente materiali ferrosi depositati nei pressi di cassonetti.
“Nella denuncia abbiamo allegato foto e filmati di tutte le segnalazioni – spiega Guglielmo Lancasteri, Amministratore Unico di Attiva Spa– perché confidiamo che i mezzi di indagine propri della Polizia Giudiziaria possano consentire la punizione degli eventuali responsabili. Il nostro obiettivo è quello di innalzare il livello del rispetto delle regole, a favore di tutta la collettività. Le continue infrazioni inoltre comportano un danno non indifferente anche sotto il profilo economico per la Società Attiva, che è costretta ad eseguire continui controlli e a distrarre il proprio personale dai normali compiti assegnati. A tal proposito ci riserviamo di costituirci parte civile per il risarcimento dei danni materiali subiti”.