È il pescarese Lorenzo Puca il neo Campione Italiano di Pasticceria Seniores, proclamato ieri al Sigep il Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione artigianale e caffè, in corso alla fiera di Rimini fino a mercoledì 24 gennaio.
Promosso da Sigep e Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), il Campionato Italiano Seniores di Pasticceria è la sfida tra i più grandi maestri pasticceri italiani. Un concorso prestigioso e fondamentale per lo svolgimento di un mestiere ai massimi livelli e per lo stimolo al continuo perfezionamento di un settore forte e in continua espansione.
Classe 1989, Lorenzo Puca ha conquistato la medaglia d’oro nella specialità ‘pièce in zucchero e torta al cioccolato’, con una creazione maestosa e impeccabile. Una grande riproduzione di Aladdin, il noto personaggio dei cartoni animati, con in mano l’immancabile lampada del genio, seduto sul tappeto magico che svolazza su una soffice nuvola. Alla base, la torta al cioccolato riproduce lo splendore della lampada magica.
Le altre specialità in gara erano pièce in cioccolato e dolce al piatto, che ha visto la vittoria di Mattia Cortinovis (Bergamo), e pièce in ghiaccio e torta gelato, con Andrea Restuccia (Roma) sul primo gradino del podio.
Una vittoria particolarmente significativa e ambita, perché consente di accedere alle grandi competizioni internazionali. Puca e i vincitori delle altre due categorie, infatti, andranno a formare la squadra che rappresenterà il tricolore italiano alla Coupe du Monde di Lione 2019.
“Si tratta di un concorso dal valore altissimo – commenta Alessandro Dalmasso, Presidente Club Coupe du Monde Italia e Presidente di Giuria –, per un pasticcere professionista avere l’opportunità di partecipare a questa competizione è senza dubbio uno dei riconoscimenti più prestigiosi della carriera. Avere il coraggio di mettere alla prova sé stessi e le proprie competenze maturate nel tempo è un bel segno di professionalità. Il Campionato Italiano Seniores è un ottimo stimolo per una continua crescita, non solo personale, ma collettiva, perché è un lavoro di squadra”.