Pescara. Continua la polemica sul bando pubblico emanato dalla Provincia per l’assunzione di lavoratori precari presso i centri per l’impiego. Testa e Martorella rispondono ad Acerbo e Allegrino: “Punteggi regolari”, ma la Cgil concorda con la consigliera provinciale e chiede di modificare il bando.
“Il bando pubblicato dalla Provincia di Pescara non e’ affatto confezionato su misura, è apertissimo e offre alle migliori professionalità reperibili sul mercato la possibilità di collaborare, per 9 mesi, nell’attuazione di interventi di politica del lavoro”, il presidente della Provincia Testa e l’assessore al Lavoro Martorella rigettano le accuse di un bando disegnato per assumere ad-personam, e rispondono alle critiche mosse sull’avviso pubblico per l’assunzione di lavoratori precari nei centri per l’impiego. “Quando Acerbo e Allegrino parlano di avviso confezionato su misura sono superficiali e disattenti”, dice l’assessore, “dal momento che la valorizzazione prevista per chi ha già collaborato con noi è di appena 0,30 punti al mese. Vale a dire peserà, al massimo, nella misura di 7 punti su 100. Tutti gli altri hanno dunque a disposizione 93 punti su 100. La motivazione di questa scelta è dettata dalle significative novità regolamentari e organizzative intervenute negli ultimi due anni, dai tanti servizi e nuovi sportelli attivati nei nostri Centri per l’Impiego sulla base di un Piano di rilancio elaborato a novembre 2011. Oltretutto”, prosegue Martorella, “l’avviso prevede una selezione per titoli e colloquio e il punteggio di 1,50 si riferisce alla valorizzazione di chi ha lavorato in interventi a valere sul Fondo Sociale Europeo negli ultimi due anni, in tutta Italia, non solo nella Provincia di Pescara”.
ALLEGRINO: PRECEDENTE SELEZIONE PRIVATA. “Testa mente quando afferma che i professionisti scelti due anni fa e dislocati al Centro per l’impiego erano stati incaricati con selezione pubblica”, ribatte Antonella Allegrino, “perché quei lavoratori sono stati scelti sulla base di una lista elaborata da Workopp, un’azienda privata. All’epoca anche gli ex precari storici dell’Ente parteciparono alla selezione, solo pochissimi, meno di una decina, ebbero un riscontro, tutti nuovi gli altri nomi. E oggi quei professionisti scelti all’epoca, partecipando al bando della Provincia saranno avvantaggiati con un punteggio elevatissimo solo per il semplice fatto di aver lavorato part-time nel Cpi di Pescara negli ultimi due anni. Se il bando fosse “aperto”, come asserisce l’assessore Martorella, al punto da allargare la partecipazione all’intero territorio nazionale, ci chiediamo allora perché si restringe il raggio agli ultimi due anni, avendo mancato l’Ente, solo tre anni prima, di stabilizzare i 46 lavoratori addetti proprio al CPI.
CGIL: FLASHBACK SUI PRECARI. A evocare una vecchia storia sul precariato tra i dipendenti della provincia è la Cgil Funzione Pubblica di Pescara: “Quest’ultimo avviso pubblico è un’ulteriore conferma dell’errore commesso dalla Provincia nel 2010, quando, invece di completare le procedure di stabilizzazione dei 66 precari storici (alcuni con anzianità ultra-decennale), ha deciso di uscire dal percorso che avrebbe assicurato ai Centri per l’Impiego le risorse umane e professionali adeguate a proseguire un’attività all’epoca considerata fiore all’occhiello della Provincia”, afferma il segretario provinciale Stefano Di Domizio. “Oggi invece”, continua il sindacalista, “si procede con modalità poco efficaci, assumendo scelte che, nei fatti, penalizzano ancora quelle stesse persone rimaste senza lavoro dal 2010, esponendo la Provincia al rischio di ulteriori ricorsi. Ci si riferisce in particolare all’avviso citato, che nel distinguere e valutare l’esperienza professionale dei partecipanti al bando, discrimina in maniera irragionevole coloro che non abbiano più avuto esperienze di lavoro nei centri per l’impiego negli ultimi due anni rispetto a coloro che invece abbiano lavorato in questo periodo. Effettivamente il riconoscimento di 1,5 punti per ogni mese di attività in qualunque centro
per l’impiego nel 2011 e 2012, a fronte di 0,20 punti per ogni mese di attività precedente il 2011 appare irragionevole al punto da far dubitare della legittimità del bando. Se poi si considera la specifica fattispecie di coloro che hanno lavorato al centro per l’impiego di Pescara, l’irragionevolezza è ancora più evidente considerando che gli ex precari, prestavano la propria attività negli uffici 5 giorni alla settimana contro i 3 dei collaboratori di questi ultimi due anni, inoltre viene riconosciuto un bonus a chi ha prestato attività proprio presso il centro per l’impiego di Pescara (0,30 punti per mese) proprio negli ultimi due anni”.
“Si chiede, dunque”, insiste Di Domizio, “di procedere alla modifica dell’avviso pubblicato, introducendo criteri di equità e di trasparenza che consentano di partecipare con dignità alla gara, anche a coloro che per ragioni non dipendenti dalla propria volontà si siano ritrovati senza lavoro negli ultimi due anni, e che permetta di fugare i dubbi sulla legittimità dell’azione amministrativa posta in essere”.