Pescara. Una corona deposta al monumento in sua memoria ha celebrato, stamattina, ha ricordato il 34esimo anno dall’omicidio del giudice Emilio Alessandrini.
Con la deposizione di una corona ai piedi del monumento dedicato ad Emilio Alessandrini, in piazza Unione, il comune di Pescara ha ricordato oggi il magistrato ucciso a Milano 34 anni fa. “Un magistrato”, ha detto il sindaco Luigi Albore Mascia, “che ha legato il proprio nome ad alcune delle inchieste più importanti degli anni di piombo, la strage di piazza Fontana, il terrorismo in tutte le sue forme, l’omicidio di Roberto Calvi, i Servizi deviati. Un magistrato che ha pagato con la vita la propria dedizione allo Stato. Ma quegli otto colpi che una mattina di 34 anni fa hanno strappato all’amore della sua famiglia Emilio Alessandrini, mai riusciranno a cancellare l’immagine di uno degli uomini simbolo della magistratura, al quale oggi abbiamo voluto rendere onore”.
Il 29 gennaio 1979 l’agguato mortale: Alessandrini, dopo aver dato l’ultimo bacio al figlio Marco dinanzi al cancello di scuola, fu braccato in strada da un gruppo di fuoco di Prima Linea e crivellato di colpi a bordo della sua automobile. Mascia ha parlato di Alessandrini come di un “ragazzo dal volto mite e lo sguardo deciso, serio e impegnato negli studi classici, determinato nell’attività forense, una determinazione che gli ha meritato la fiducia e il rispetto di tutti”. Presenti alla commemorazione di stamattina il figlio del giudice, Marco Alessandrini, consigliere comunale Pd, Carlo Isacco, presidente della locale sezione dell’Associazione Granatieri di Sardegna, Ennio Di Francesco, amico e Ispettore di Polizia con Alessandrini negli anni di Piombo, e poi il consigliere comunale Udc Andrea Salvati, Riccardo Padovano, l’onorevole Raffaele Delfino e il comandante della Polizia municipale Carlo Maggitti.