La pioggia e il vento ha spento più volte le loro fiaccole. E loro le hanno insistentemente riaccese, così come insistono nel tentativo di convincere l’amministrazione provinciale a scavalcare gli ostacoli burocratici e restituire alla città l’unica piscina pubblica esistente. Quella di via Einaudi, di proprietà della Provincia e gestita dall’associazione sportiva Orione, almeno fino al 15 dicembre scorso. Da quel giorno, da quando la dirigente provinciale del settore Edilizia Scolastica ha notificato un avviso di risoluzione del contratto per inadempienze conteggiate in 350mila euro, l’Orione è stata sfrattata dalla piscina provinciale. A bordo vasca, in occupazione ormai da 40 giorni e 40 notti, è rimasto solo il presidente Matteo Iacono, caparbio a portare avanti la battaglia della compensazione per le spese sostenute e non riconosciute e per il servizio fornito all’adiacente istituto scolastico Volta senza retribuzione in dieci anni di gestione.
Fuori dall’acqua sono rimasti gli oltre 100 ragazzi disabili che da Iacono e dai suoi associati vengono assistiti e integrati
“Al di là del contenzioso, mettetevi una mano sul cuore e pensate a questi ragazzi”, dice la madre di un ragazzo autistico, “loro non possono scegliere di andare in un’altra piscina”, insiste la madre di una ragazza tetraplegica guardando in lacrime Testa. Il racconto della manifestazione nel nostro video.
Daniele Galli