Le scorie nei terreni dell’ex stabilimento Montecatini di Piano d’Orta, che il 30 maggio 2017 la Stazione ornitologica abruzzese aveva segnalato al Ministero dell’Ambiente e agli altri enti locali, sono “rifiuti speciali pericolosi” per le elevate concentrazioni di piombo, arsenico e altri metalli. A dirlo è la classificazione realizzata dall’Arta, sull’onda della gravità della situazione rilevata a giugno dal Ministero.
Il 20 luglio scorso, un successivo sopralluogo congiunto, aveva visto l’Arta campionare alcuni “affioramenti” ceneri di pirite residui delle antiche lavorazioni: “Prelievi effettuati letteralmente tra case e strade: una situazione letteralmente raccapricciante in pieno centro urbano, una volta trovammo dei bambini che giocavano sopra i terreni con le scorie”, ricorda una nota di Soa e Forum H2O.
L’Arta ha ora classificato ufficialmente i due campioni prelevati come rifiuti pericolosi con caratteristiche di pericolo HP6 “Tossicità acuta” (entrambi), HP14 “Ecotossico” (entrambi) e HP4 “Irritante – Irritazione cutanea e lesioni oculari” (uno) per l’elevata concentrazione di metalli quali piombo, arsenico, zinco, rame.
“Nell’ultima conferenza dei servizi a Roma del 19 dicembre”, proseguono gli ambientalisti, “il Ministero ha imposto l’immediata rimozione di questi rifiuti pericolosi come misura di prevenzione, pur essendo al di fuori del Sito di Interesse Nazionale e in attesa della riperimetrazione, vista la delicatezza della questione essendo stati gli inquinanti per troppi anni letteralmente a portata di mano di qualsiasi cittadino, bambini compresi”.